(…)un'aria d'altro luogo e d'altro mese
e d'altra vita: un'aria celestina
che regga molte bianche ali sospese...

sì, gli aquiloni! E' questa una mattina
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d'albaspina.(…)

 

 

 

 

La Cumèta, in dialetto leccese. Da Giovanni Pascoli gli fu dedicata una celebre poesia scritta nel 1897, “L'aquilone”. I versi evocativi della poesia, pubblicata nella raccolta Primi poemetti (1907), parlano di un mondo lontano, di bambini spensierati in un giorno di vacanza, di giochi con gli aquiloni, di colori e profumi, del volo nel cielo ventoso di Urbino, e poi di ricordi tristi, del collegio, di una giovane vita spezzata, del dolore di una madre che genera nel poeta-fanciullo il rimpianto dell’amore materno. Riflessioni potenti e struggenti, che descrivono momenti di felicità nella vita amara. Come non ricordare, poi, gli aquiloni nei bellissimi ed avventurosi romanzi di Emilio Salgari, per i malesi erano segnali di vittoria. E così via, le citazioni in letteratura sono tante, come il più recente romanzo “Il cacciatore di aquiloni” (2014) di K. Hosseini. Da sempre gli aquiloni rappresentano il desiderio di sentirsi liberi, quel sogno antico come l’uomo di volare, quel senso di libertà che alberga in ognuno di noi, gli ideali, i sogni, gli istanti di felicità. Il volo emozionante degli aquiloni è un invito a rimanere sospesi, tra la realtà e il sogno, senza perdere la bussola, senza smettere mai di sognare e dunque di sperare.

Il video “Emozioni in volo”, realizzato con strumenti tecnici comuni, è il nostro personale omaggio agli aquiloni, a quel sogno di libertà che non deve tramontare mai negli esseri umani.

Realizzato a Gallipoli, nel corso del Festival Aquilonistico Salento d’Amare, con le riprese pomeridiane di sabato 19 settembre. Il Festival, giunto alla IX edizione, si è svolto nei giorni 18-19-20 settembre 2020. In particolare il video comprende lo spettacolare volo delle Frecce Tricolori, i bambini che giocano felici, il volo libero degli aquiloni statici e dei grandi aquiloni, il campo volo e tutto il resto. Immagini suggestive ed emozionanti di vere opere d’arte che si librano nel cielo. Ricordiamo che il Festival è organizzato da Bruno Oronzo, presidente del Team “Rosa dei 20” Aquilonisti Salentini, in collaborazione con l’Hotel Sirenuse Ecoresort (Caroli Hotels). L’emergenza sanitaria ha costretto gli organizzatori ad un rinvio di date, con lo spostamento dal consueto mese di maggio a settembre, nel rispetto delle norme di sicurezza. In attesa di tempi migliori, per una X edizione più bella dal vivo, buona visione.

L’aquilone è un oggetto leggero dalle forme più svariate, che può volare con la forza del vento, rimanendo ancorato a terra con uno o più fili. Quasi tutti ricordiamo il classico aquilone a forma di rombo con la coda. Esistono vari tipi di aquiloni, i più comuni sono gli aquiloni statici, spesso dalle forme più bizzarre; gli aquiloni acrobatici sono i più spettacolari, questi si possono pilotare da terra in evoluzioni mozzafiato con l’ausilio di fili robusti; le maniche a vento sono gli aquiloni privi di scheletro o intelaiatura che si gonfiano con il passaggio del vento al suo interno; molto diffusi in Asia orientale gli aquiloni combattenti, mentre i grandi aquiloni da trazione consentono la pratica di veri sport, come il kitesurf sul mare e lo snowkite sulla neve. Oggi, oltre che con la carta e il legno, gli aquiloni sono realizzati con la plastica, il nailon, la fibra di vetro e la grafite di carbonio. Da menzionare che molti aquilonisti sono ideatori e abili costruttori di aquiloni, il leccese Bruno Oronzo è uno di questi. Punto di forza degli aquiloni sono i colori variopinti e le forme originali (rombi, delta, animali, ruote, draghi, pupazzi, aerei ecc.), che catturano facilmente l’attenzione di tutti.

L’invenzione dell’aquilone è molto antica, risale intorno ai 2800 anni fa, presumibilmente in Cina, da dove si è poi diffuso in Asia orientale e in seguito nel mondo. Secondo alcuni documenti storici già nel II sec. a.C. gli aquiloni erano usati in Cina per scopi militari. In origine costruiti con stoffe di seta per la velatura, fili intrecciati di seta per l’ancoraggio e bambù per il telaio. In Polinesia gli aquiloni dalle forme antropomorfe risalgono ad antiche tradizioni in uso per le cerimonie religiose. Molto diffusi gli aquiloni Maori (neozelandesi) per le caratteristiche forme, da menzionare anche gli aquiloni thailandesi. In Europa fu il noto viaggiatore e mercante veneziano, Marco Polo, nel 13mo secolo a raccontare di questi oggetti volanti che si costruivano in Cina con sembianze di draghi o di altri animali. L’uso non tradizionale degli aquiloni, per scopi scientifici e militari oltre ai giochi e riti vari, si è diffuso molto tra l’Ottocento e il Novecento. Nel 1750 l’aquilone fu usato negli esperimenti di Benjamin Franklin per dimostrare che i fulmini erano generati dall’elettricità. A fine Ottocento i fratelli Wright usarono gli aquiloni per progettare il primo aeroplano.

L'aquilonismo acrobatico è molto diffuso in Francia e negli Stati Uniti, anche in Canada, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Svizzera e in Italia è praticato. Nel nostro Paese ci sono un buon numero di praticanti e di gruppi aquilonistici, che hanno dato vita a partire dagli anni ottanta a delle manifestazioni e a dei raduni di appassionati, come il Team “Rosa dei 20” di Lecce. In Italia e nel mondo sono tanti i Festival di Aquiloni di rilevanza internazionale per la presenza di aquilonisti stranieri e di pubblico. I più longevi e importanti nel nostro Paese sono il Festival di Cervia “Artevento” (Ravenna) giunto alla 40ma edizione nel 2020, la Festa dell'aquilone di Urbino , il Festival “Vulandra” di Ferrara, quello di Castiglione del Lago “Coloriamo i Cieli” (Perugia), la Festa del Vento (XI ed.) di San Vito Lo Capo (Trapani) e il Festival del Vento di Spotorno (Savona). I principali Festival europei si tengono a Marsiglia in Francia, a Dieppe (Fr), Brigthon (UK) e Fanò (Dk). I Festival più antichi sono quelli Giapponesi: Hamamatsu kite Festival (risale al XVI secolo) e quello di Shirone. In Asia altri festival importanti si svolgono in Thailandia, Cina, Singapore e in India. Il Megabyte detiene il record dell'aquilone più grande del mondo, realizzato dal neozelandese Peter Lynn nel 1997. Il Megabyte era un aquilone gonfiabile dal vento, lungo 66 metri con un'area di 650 m2 e una massa di 250 kg, costruito con quasi 2.000 m2 di stoffa. Prese il volo durante il Festival internazionale degli aquiloni a Bristol, in Inghilterra. Ci auguriamo che anche il nostro Festival locale, “Salento d’amare”, possa diventare sempre più bello ed importante.

La magia, il sogno, la passione, la libertà, gli ideali, l’avventura, la poesia con gli aquiloni. Emozioni in volo, per tornare un po’ fanciulli e far felici i bambini. (di S.B)