Si aspettava la gara contro l'Empoli per verificare il tasso di forza dei salentini rinforzati dagli ultimi ritocchi invernali e sempre proiettati verso l'alta classifica.

Il responso è stato dal sapore di un dolce al veleno stante i primi 70 minuti giocati amaramente ed un finale intenso al cardiopalma piacevole.
I toscani dettano legge per lunga parte del match dimostrando una netta superiorità che annichilisce gli uomini di Corini incapaci di reagire ed impensierire i primi della classe.
Gioco spumeggiante, tecnica elevata, impostazione offensiva e manovriera, disinvoltura estrema nel mettere alle corde una formazione fantasma, superata soprattutto sulle fasce ed incapace di contenere una macchina straordinaria per azioni gol.
Sono queste alcune note di merito che differenziano nettamente una squadra amalgamata, sincronizzata, affiatata, tecnica e prolifera rispetto al complesso giallorosso ancora alla ricerca di una propria identità nonostante gli ultimi innesti di mercato.
Corini presenta un undici con struttura piramidale affidando a Stepinski le funzioni di vertice avanzato, con Henderdon e Mancosu trequartisti di complemento, Tachtsidis, Majer e Nikolov collocati in mediana, Adjapong, Pisacane, Lucioni, Zuta e Gabriel delegati in retrovia.
IL Lecce così strutturato si dimostra un complesso amorfo, del tutto inebetito dal gioco empolese ed incassa due gol di Hass e La Mantia correndo seri rischi di essere travolto di reti banalmente sciupate dagli avversari.
Corini, al cospetto di una truppa surclassata in tutto non sa proprio a quali santi votarsi.
Decide quindi di immettere cinque elementi freschi della linea verde tentando almeno di dare un senso al suo lavoro prospettico per la valorizzazione del gruppo giovani voluto da Corvino ed auspicato dal club. 
Nel calcio può succedere tutto e di più, ed i nuovi entrati spinti da Mancosu rivitalizzato si abbandonano ad un forcing scomposto ma efficace a tal punto da riprendere il risultato con le reti dello stesso Mancosu e del baby spagnolo Rodriguez.
Il finale insperato ma entusiasmante dà vigore e speranza ai salentini gettando nello sconforto gli empolesi che hanno rischiato anche di perdere una partita già vinta.
Il significato di questa prestazione dovrebbe essere esaminato attentamente dal tecnico bresciano apportando correttivi e modifiche ad una squadra che stenta a decollare.