«Come il cammello nel deserto si abbevera alla foce dell’acqua trovando ristoro, così il lettore di questa raccolta poetica potrà trovare conforto». È positivamente avvisato chi si appresta a godere del lucente e impavido percorso attraverso il mistero della vita e del divino che propone «La parola buona», la silloge poetica di Eleonora Nitti Capone edita da AnimaMundi nella collana «Piccole gigantesche cose». È un cammino fatto di domande aperte quello proposto dalla giovane poetessa salentina che ha già all'attivo diverse raccolte, un cammino di preghiere di speranza e abbandono, attese per un tempo di gioia in cui fare festa, gratitudine da offrire al prossimo anche nel dolore, parole buone che tentano di farsi parabole di una comune salvezza. Non perché le domande, quelle originarie, vengono risolte, ma perché i dubbi che le accompagnano accomunano chiunque abbia il coraggio di aprire «un varco tra una cosa e la cosa che le porta risposta». I versi scritti da Eleonora Ines Nitti Capone anelano a un immenso che rima con misericordia, condivisione, generosità e fede. Che lo si chiami Dio, savio trattato come figlio di «asinari», maestro o uomo lucente, queste poesie sono preghiere di speranza e abbandono, attese per un tempo di luce in cui fare festa, gratitudine da offrire al prossimo anche nel dolore. La verità «alberga in un piccolo figlio di donna o di bestia allo stesso modo», in piccole parti che sono l’unità del tutto, per questo dovremmo pronunciare sempre e solo parole buone. Parole che, come dicono nel nome, si fanno parabole, racconti esemplari. Eleonora Ines Nitti Capone è nata a Lecce nel 1998 e vive tra il Salento e Bologna, dove studia Lettere classiche all’Alma Mater Studiorum. Lavora con il teatro. Ha pubblicato «Maria dei Meschini» (Oltretutto libri, 2018), «Primo Fuoco» (Musicaos Editore, 2019) e di recente ha partecipato alla raccolta poetica «Sulla Paura – Parole in soccorso ai tempi del Coronavirus» (AnimaMundi, 2020).