MERCOLEDÌ 24 MARZO LA RASSEGNA "RESIDENZE A TEATRO", ALL'INTERNO DI "NELLA CITTÀ VENNI AL TEMPO DEL DISORDINE", PROGETTO DI ASTRAGALI TEATRO SOSTENUTO DA MIC E REGIONE PUGLIA, SI CHIUDE CON DECAMERON DELLA COMPAGNIA DHIAGHILEV CON PAOLO PANARO 

Mercoledì 24 marzo alle 19, in streaming su Facebook e Youtube (@AstragaliTeatro), con Decameron di Giovanni Boccaccio nella riproposizione della compagnia Diaghilev diretta e interpretata da Paolo Panaro, si conclude la rassegna "Residenze a teatro" nell'ambito di "Nella città venni al tempo del disordine". Il progetto della compagnia salentina Astràgali Teatro, finanziato da Artisti nei territori del MIC - Ministero della cultura e dalla Regione Puglia, dal 13 febbraio al 30 marzo sta sperimentando un’azione di condivisione di ricerche e pratiche artistiche che nascono dalla riflessione sul ruolo che possono giocare le arti in generale e il teatro in particolare nella ricostruzione delle comunità e nella risoluzione non violenta dei conflitti. In programma tre residenze teatrali in presenza (dopo Mana Chuma Teatro e Audrey Launaz e Matthieu Elie Pierre Juilland, si è aperta quella con Jean Hamado Tiemtorè) con momenti di presentazione e dimostrazione di lavoro sul web e spettacoli online di quattro compagnie pugliesi (con Astragali anche Terrammare, Teatro Le Forche e Diaghilev). 

L'attore e regista Paolo Panaro propone una rilettura di alcune novelle ("Introduzione alla prima giornata’, ‘’Madonna Oretta’’, ‘’Frate Alberto’’, ‘’Pietro di Vinciolo’’) del Decameron di Giovanni Boccaccio. Firenze, 1348. Arriva la peste. Sette donne e tre uomini decidono di abbandonare la città e di trasferirsi in campagna. Per tenere lontano ogni cattivo pensiero e ogni cattiva notizia che potrebbe giungere dall’esterno, i giovani decidono che, a turno, racconteranno ognuno una novella per intrattenersi e riflettere sul significato di ogni storia. Boccaccio concepisce un’opera letteraria che diventa un esempio ed un monito: fino a quando qualcuno avrà qualcosa da raccontare, il mondo sarà salvo. 

Martedì 30 marzo alle 18 (sempre su Facebook e Youtube) il progetto "Nella città venni al tempo del disordine" si concluderà con la performance di "restituzione" di “Tungaya no man’s land”, residenza teatrale di Jean Hamado Tiemtorè, attore e regista originario del Burkina Faso, attivo in Italia, Francia, Belgio e molto impegnato nel campo del teatro sociale, ospitata in queste settimane dalle sale della Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce. «Tra il 1939 e il 1945, 350.000 soldati africani sono stati coinvolti nella seconda guerra mondiale, hanno contribuito a liberare la Francia e l'Europa dall'occupazione tedesca. Poi sono stati dimenticati, nonché "disonorati" e diffamati in diversi modi. Il nostro progetto», spiega Tiemtorè «vuole riportare alla luce, ridare voce, volto e dignità a questi eroi di guerra oggi rimasti nell’ombra della Storia e delle storie. Raccontare il loro percorso partendo dalle testimonianze degli ultimi sopravvissuti e dei loro discendenti: figli, nipoti e pronipoti, cresciuti talvolta ignorando il ruolo del loro bisnonno nella creazione del mondo libero contemporaneo. La vicenda parte da eventi reali, dal vissuto di mio nonno, ormai veterano, che ha combattuto sotto la bandiera francese insieme a tanti altri chiamati "la forza nera" e rimasti alla storia col nome di Tirailleurs sénégalais».