Non è davvero un bel momento per il bel Paese. Solitudine e tristezza tendono a sopraffarci. Nel sud, nel sud del sud siamo un po’ più fortunati. Qui la crisi morde di meno perché, da sempre, c’è molto meno da mordere. E poi ci consoliamo con gli occhi e con essi tutto il resto. Percorrere una strada qualunque in mezzo alle campagne tra aprile e maggio fa gioire per l’effluvio di colori nei quali spicca il verde brillante e luminoso dei prati.

Il verde ondeggia nei campi di grano ormai alto e morbido e tante, tantissime chiazze di giallo splendente, a ricordare che, anche quando sembra che ritardi, la primavera arriva. Arriva sempre.

Oxalis Acetosella si chiama quella infinita costellazione di fiori che popola il verde come una sorgente di luce. Da ragazzini la mangiavamo (anzi la succhiavamo) per dissetarci durante partite di pallone dalla durata infinita. Si trovava ovunque come adesso. Ma adesso bisogna essere attenti perché la civiltà fa largo uso di pesticidi ed anticrittogamici che, forse, proteggono le colture ma, talvolta, uccidono i cultori. Secondo la filosofia del mondo capovolto che va tanto di moda.

Come tante erbe l’acetosella gode di numerose virtù e numerose controindicazioni. Se non si soffre di gotta o di calcolosi, possiamo godere delle sue proprietà diuretiche e della sua vitamina C oltre che del gradevolissimo sapore che può regalarci.

Dovesse capitare di incrociare anche dell’aglio ursino (allium ursinum) possiamo preparare una salsa gustosissima.

Raccolta una bella manciata di acetosella la si triti per bene insieme a tre bulbi di aglio ursino, un po’ di erba cipollina e un cucchiaio di capperi dissalati.

Porre in un “tiesto” con mezzo panetto di burro (75-100 grammi) e un cucchiaio abbondante di salsa di pomodoro. Accendere il fuoco e cuocere a fuoco lento mescolando con frequenza fino ad ottenere una pasta omogenea. Alla fine regolare di sale.

A che servono le salse? Invenzioni straordinarie messe li per provare a render appetibili pietanze di poco spessore. Quanto costa questa salsa? Una passeggiata, il burro e la fatica di rimestare.

Ora può capitare, e nei momenti di crisi capita più spesso, di dover scegliere tra pietanze che non si avvicinano certo alla cultura gourmand, magari un nasello surgelato, un filetto di sogliola, o anche una trota salmonata. O per i vegetariani (che sopportano almeno il burro) una bistecca di soia, una fesa di tacchino o il classico petto di pollo.

Ed ecco dunque la nostra salsa di acetosella che impreziosisce il nasello al vapore, la bistecca di soia o la fetta di tacchino ai ferri.

E se durante la passeggiata si incontrano delle piante di fave fresche o delle chiazze di portulaca, si può sempre ricavare una insalata fantastica con fave verdi, portulaca e acetosella. Chi possiede anche qualche oliva nera in salamoia avrà a tavola piatti degni di un Re.

Siamo terra mai in carestia perché abbiamo imparato dalle sapienti mani delle donne di Messapia che può esistere anche la povertà ma si può sempre far qualcosa perché non sia miseria

 

 

 (NdR. Per chi fosse interessato ad essere recensito dal nostro Pino De Luca ed entrare a far parte della nostra rubrica "Dove Mangiare" , può chiedere informazioni alla redazione al seguente indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )