All’indomani dell’amara uscita di scena del Lecce dai play-off, battuto dal Venezia, il club leccese si è messo subito in opera per dar vita ad un nuovo ciclo societario. L'esonero del tecnico bresciano Eugenio Corini era nell'aria, se non altro anche per accontentare la piazza, che a gran voce reclamava un cambio di allenatore. Le motivazioni della società di via Costadura sono da ricercare nella mancata crescita della squadra e nell'evidente involuzione nelle ultime sei partite. Nel momento in cui la squadra avrebbe dovuto dare il massimo per la promozione diretta, inspiegabilmente ha perso in casa contro il Cittadella.

Da quel momento in poi il Lecce non è più apparso lo stesso di prima della sosta, quando era secondo in classifica a ben quattro punti dalla Salernitana. Cosa è successo, cosa è mancato, qualcosa si è incrinato nello spogliatoio, sono domande plausibili. Mancava la zampata finale per la A, bastava gestire meglio le gare. Ma al di là di questo, il club recrimina sul fatto che solo sei vittorie al “Via del Mare” in una stagione sono poche per una squadra competitiva. C’è da dire che, date le circostanze in cui si è giocato per l’intera stagione, risulta difficile parlare di partite giocate in casa e fuori. Queste le valutazioni del Lecce, definite lucide e anche spietate.

Nel calcio l’allenatore è sempre il primo a pagare, ci dispiace per mr Corini che forse meritava di proseguire con il progetto avviato insieme al club. Purtroppo la serie B è una categoria ostica da gestire, ed il prossimo anno lo sarà ancora di più. Parma e Monza, società solide, hanno già in tasca la promozione, difficilmente non centreranno l’obiettivo. Possono permettersi organici da serie A. Poi, Benevento, Crotone, Cittadella, Brescia, Spal e Chievo si contenderanno il terzo posto con il Lecce, senza tener conto delle possibili outsider. Detto questo, la società ha intrapreso un nuovo corso, una piccola rivoluzione in atto, che non esclude anche nuovi assetti societari, per portare avanti il progetto triennale.

Chi resta, chi parte, i lavori sono in corso, si riparte dai giovani, si ridisegna la squadra. Le prime certezze sono il prolungamento del contratto all’attaccante Dubickas e al difensore Gallo. Gabriel, Hjulmand, Bjorkengren, Hendeson e Coda dovrebbero costituire l’ossatura del nuovo Lecce. L’attaccante spagnolo Rodriguez dovrebbe restare, pur essendoci i primi interessamenti al ragazzo. Quasi certa la partenza di Maggio, Adjapong, Stepinski, Tachtsidis e forse Pettinari e Mancosu. Majer, Paganini, Nikolov e Listkowski potrebbero restare. La difesa, vero punto debole nelle ultime due stagioni, dovrebbe essere rinnovata. Si ripartirà dal centrale Lucioni, difficile da dirsi. Tutto è molto indefinito.

Il direttore dell’area tecnica Corvino è abituato a lavorare in silenzio, difficile capire le prossime mosse e le sorprese sono una costante. Per l’allenatore i rumors dicono che le trattative con Marco Baroni sono a buon punto, il tecnico fiorentino quest’anno ha ben guidato la Reggina. L’ex giallorosso oltre alla buona stagione attuale non ha, però, una carriera particolarmente interessante. Sarà la nuova scommessa di Corvino sulla panchina del Lecce, o vedremo un nuovo tecnico più esperto. Il Venezia intanto è approdato in serie A, in finale ha superato il Cittadella, il rammarico è tanto. 

Stefano Bonatesta