Una lunga lettera, un testamento di emozioni e sentimenti, per dire quanto la vita regali sfumature che è necessario e bello vivere. Dai versi alla narrativa, Silvia De Lorenzis esce in libreria con la sua opera prima, Il cuore è il mio bagaglio a mano, edito da Kimerik. Nello scorrere delle settantotto pagine di cui si compone quello che a tutti gli effetti è romanzo breve, scegliendo la via dell’immediatezza e dell’incisività delle parole l’autrice compone un vero e proprio inno alla vita fondandolo sul leitmotiv  di una celebrazione del valore del tempo. Ed è proprio intorno al tempo, dispotico e dominatore della vita della protagonista Laura, che ruota non la storia ma il messaggio di una donna e mamma quarantenne, profondamente innamorata della sua famiglia, del suo lavoro, della sua città, della sua vita, che all’improvviso, mentre la vita le regalava i  migliori sorrisi, si ritrova a fare i conti con una forma di leucemia fulminante che la costringe in un letto d’ospedale, lontana dai suoi affetti più cari e, soprattutto, dalla sua più grande ragione di vita, sua figlia Sara. Quando la donna si rende conto di essere arrivata troppo tardi all’appuntamento con il destino e di aver perso la sua battaglia contro il cancro, non riesce a smettere di pensare a sua figlia. Si perderà i suoi anni migliori, quelli che le regaleranno le emozioni più intense, ma anche i dolori più grandi, quelli che le insegneranno ad affrontare le delusioni e a diventare più forte, quelli che la vedranno raggiungere i suoi piccoli grandi traguardi e realizzare i suoi sogni. Ed è a questo punto che affida ad una lettera, che la bambina dovrà aprire solo al compimento del diciottesimo anno di età, le parole non dette, gli affetti ancora rimasti «imballati» negli anni che non vivrà ma, soprattutto, le «istruzioni» per una vita che sappia trovare nella semplicità delle piccole cose la vera gioia, un magico «Libro delle ombre» in cui Sara, quando lo vorrà, potrà trovare il rimedio e la soluzione ad ogni momento buio della sua vita. Un messaggio che l’autrice, attraverso Laura, lancia sottovoce ai lettori, senza proclami e senza pretese, per invitare a gustare il tempo nella circolarità del suo scorrere, fatto di stagioni e di momenti. Nel «bagaglio a mano» di Laura c’è poi l’amore, il primo e quello vero, c’è il perdono e la capacità di rialzarsi ad ogni caduta e la forza per affrontare ogni sfida in quella vita che è «un’altalena di emozioni, ti fa volare in alto, nel cielo della gioia, e sprofondare negli abissi del dolore» ma che, in fondo, vale sempre la pena di essere vissuta. Con uno stile pulito e attraverso parole mutuate dalla sua vena poetica, Silvia De Lorenzis regala ai lettori un libro delicato e di forte impatto emotivo che, tenendosi lontano dalla trappola del sentimentalismo, dona sentimenti buoni, forza e positività. Silvia De Lorenzis nasce a Galatina, il 29 settembre del 1981. Consegue la Laurea Triennale in Servizio sociale, la Laurea Magistrale in Progettazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali e un Master in Valutazione delle politiche e dei servizi sociali presso l'Università del Salento. Lavora come Assistente Sociale sia presso l'Ufficio di Piano del Comune di Martano che presso il Comune di Soleto, entrambi in provincia di Lecce. Adora il suo lavoro e lo svolge con passione ed entusiasmo. Fin da bambina ha un irrefrenabile bisogno di abbracciare una penna e imprimere i suoi pensieri su un pezzo di carta. Scrivere, per Silvia, è «respirare la vita, assaporare emozioni, toccare pensieri, vedere nuovi orizzonti, sentire nell'anima il profumo della libertà».