Le sorprese dell’adolescenza e i segni di una guerra che a distanza di decenni lascia ancora i suoi segni. Hanno il senso della tangibilità nel romanzo della pluripremiata scrittrice serba Jasminka Petrovic L’estate in cui ho imparato a volare, edito da Besa Muci con traduzione di Ginevra Pugliese. Per Sofia, la giovane dodicenne protagonista, tutto va per il peggio: il caldo, le zanzare, un dialetto incomprensibile, la nonna che russa, un ragazzino spocchioso e niente internet. Sofia vive a Belgrado e quella che sta per iniziare sembra essere l’estate più brutta della sua vita. È stata mandata, infatti, a trascorrere le vacanze in un’isola sperduta della Croazia insieme alla nonna che torna nel paese natio a distanza di decenni, ospite dell’anziana sorella. Di fronte a cotanto dramma non le resta che rifugiarsi nella musica e nella lettura, uniche ancora di salvezza in giornate che sembrano tutte uguali. Eppure qualcosa a poco a poco comincia a cambiare e dietro all’apparente tranquillità di giorni in una terra di nessuno si nascondono segreti e dolori grandi come una guerra e il quadro delle relazioni è molto più complesso e interessante di quello che può apparire. Sofia scoprirà così che l’estate può essere bella anche se non sei con i tuoi amici di sempre e che è bello poter contare e potersi raccontare a dei cugini che non avevi mai conosciuto. Jasminka Petrovic, una delle più note scrittrici serbe per ragazzi che il 2 settembre arriva in Italia, autrice di romanzi, racconti, albi illustrati e programmi per la tv e la radio dedicati ai più piccoli, con questo romanzo nel confermare il suo straordinario talento ha vinto tutti i maggiori premi nazionali dedicati alla letteratura per ragazzi e si è guadagnata la selezione nel prestigioso catalogo White Ravens nel 2016. A settembre, in contemporanea con l’uscita dell’edizione italiana, in Serbia il libro arriva anche sul grande schermo con un adattamento curato dal regista Radivoje Andrić. L’estate in cui ho imparato a volare è il nuovo tassello della collana dell’editrice Besa Muci, Rendez-vous, dedicata ai giovani lettori (di tutte le età). La collana nasce come collezione di storie al confine: confine fra nazioni, continenti, lingue, costumi, tradizioni; confine liquido attraversabile nella doppia direzione, confine-terreno di ritrovi, incroci, fusioni, dialoghi; confine valicabile con il visto delle storie. La collana intende traghettare verso il giovane lettore italiano le grandi narrazioni della letteratura per ragazzi dal mondo, con un occhio di riguardo al complesso crogiolo balcanico e al fenomeno migratorio: sono storie che parlano dei ragazzi e dei lori mondi, dei loro desideri e delle loro emozioni, di rapporti conflittuali e costruttivi, di infanzie violate e futuri in ricerca, di trasbordi e accoglienze, di lingue e linguaggi che fanno a botte e di parole che cementano amicizie, di complessità e semplicità, di ricchezza e privazione, di tutto ciò che a distanza di spazio e tempo unisce il mondo dei ragazzi sotto un unico cielo.