Riparte con la seconda sessione di concerti il Festival «Muse Salentine», rassegna di musica classica ideata dal discografico belga Charles Adriaennsen, che ogni estate richiama nel Basso Salento un pubblico di appassionati provenienti da tutta Italia e dall'estero e si avvale della collaborazione di artisti internazionali. Cinque appuntamenti, dal 6 al 10 settembre, appositamente programmati in un periodo di maggiore pacatezza in cui, passata la frenesia della stagione turistica balneare, il Salento riscopre la sua abituale tranquillità e le temperature miti e gradevoli. Il programma prevede componimenti da camera, repertori vocali e musica antica. «Muse Salentine» accoglie tra il suo pubblico i turisti stranieri che si trattengono in Puglia fino alla fine della stagione ed anche gli appassionati giunti appositamente da Francia, Belgio, Svizzera ed Olanda per assistere ai concerti. «Abbiamo voluto destagionalizzare la manifestazione – spiega Charles Adriaenssen - proprio per favorire la crescita di un flusso turistico diverso, pronto a scoprire le potenzialità del patrimonio culturale, artistico ed architettonico della terra salentina, che non è solo mare, sole e buon cibo, ma molto altro. Volevamo avviare un processo di crescita culturale ed artistica del territorio, portando un'impronta internazionale, cosmopolita che credo mancasse – continua Adriaenssen -. Abbiamo fatto conoscere, e continuiamo a farlo, la musica classica ad un pubblico che forse era poco abituato ad apprezzare questo genere. Negli anni stiamo notando un progressivo avvicinamento anche da parte dell'audience locale al nostro festival, oltre alla numerosa presenza di stranieri che ci ha caratterizzato sin dall'inizio. Ultimamente abbiamo avuto parecchie richieste di spostare la manifestazione in contesti più grandi, ma almeno per il momento vogliamo continuare a restare in questa zona, ci siamo resi conto che assieme alla cultura portiamo anche un certo incremento economico, dando lavoro alle strutture ricettive, ai ristoranti, ai negozi e questo è importantissimo». La manifestazione riparte dopo il successo della prima sessione, che ha registrato il tutto esaurito nelle tre serate di agosto. La sala concerti di palazzo Sangiovanni, in piazza Castello 3 ad Alessano, si conferma l'abituale cornice delle performance, tutte con inizio alle 20. Primo concerto il 6 settembre con Anthony Romaniuk che alterna tre strumenti: il pianoforte, con opere di Béla Bartók, Mozart, Beethoven, Bach, Federico Mompou, György Ligeti, George Crumb e Dmitri Shostakovich, il clavicembalo, con brani di William Byrd, Johann Sebastian Bach, Jean-Philippe Rameau ed una composizione dello stesso Romaniuk, ed il piano elettrico Fender Rhodes con un repertorio di Chick Corea e Bach. La singolare voce artistica del tastierista Anthony Romaniuk deriva dalla sua incessante esplorazione di una vasta gamma di stili musicali. Suona regolarmente con la violinista Patricia Kopatchinskaja ed il tenore Reinoud Van Mechelen ed è anche uno dei componenti principali di Vox Luminis. Il 7 settembre sarà la volta del pianista Scipione Sangiovanni e del chitarrista Riccardo Calogiuri, che interpretano opere di Castelnuovo Tedesco, Domenico Scarlatti, Jean-Philippe Rameau, Isaac Albéniz, Manuel De Falla, Enrique Granados e Astor Piazzolla. Scipione Sangiovanni è uno dei giovani pianisti più premiati nelle competizioni musicali internazionali. Ha suonato presso il Mozarteum di Salisburgo, il Palau de la Musica di Barcellona, la Salle Cortot di Parigi, la Sala Verdi ed il Teatro alla Scala di Milano e la Carnegie Hall di New York. Elogiato dal BBC Music Magazine e da France Musique. Riccardo Calogiuri è vincitore di 20 primi premi in concorsi nazionali e di 8 primi premi in concorsi internazionali, tra cui spiccano il «M. Quintieri», l'«A. Diaz» (Carora-Venezuela), il concorso di Gargnano e quello di Fiuggi. Vanta un 2°posto al Pujol di Sassari, a Mottola ed a Veria (Grecia). L'8 settembre è di scena il pianista Sergei Redkin che propone «Pictures at an exhibition» di Modest Mussorgsky e la Sonata per pianoforte n. 7 di Sergei Prokofiev. Redkin viene da Krasnoyarsk, in Siberia. È apparso in recital e come musicista da camera a Mosca, San Pietroburgo ed in varie altre città russe, in Germania, Austria, Francia, Polonia, Finlandia, Svezia e Svizzera. Il 9 settembre il palcoscenico è per il violoncellista Mauro Valli che interpreta Suites di Bach e di Gabrielli. Valli da circa trent’anni si dedica esclusivamente alla musica antica, collaborando con alcuni fra i più importanti specialisti al mondo. È primo violoncello de «I Barocchisti» di Lugano ed è chiamato regolarmente come primo violoncello nell’Orchestra Barocca del Teatro alla Scala di Milano. Insegna Musica da camera presso il Conservatorio di Bologna e tiene regolarmente master class di violoncello barocco presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Quindi il 10 settembre concerto del violinista Giuliano Carmignola che esegue le Suites di Bach. Carmignola inizia la carriera come solista sotto la guida di direttori d’orchestra quali Abbado, Inbal, Maag e Sinopoli esibendosi nelle più prestigiose sale da concerto di Europa e del mondo. Collabora poi con Benedetti Michelangeli, Gatti, Marcon, Hogwood, Pinnock, Bolton, Norrington, Egarr, Antonini, Dantone, Brüggen, Koopman e le principali orchestre classiche e barocche europee.