7^ edizione Rassegna cinematografica

“Evò ce esù - Visioni - Incontri di confine, tra visi e parlate”

Il cinema delle lingue minoritarie in Puglia

“Tispo sozi agapìsi cino pu 'en annorìzi” (Nessuno può amare ciò che non conosce)

PARCO TURISTICO PALMIERI - MARTIGNANO (LE)

10, 11 e 12 Settembre 2021

Giardini e sale di Palazzo Palmieri - Piazza Palmieri/Via Calvario 

Torna a Martignano, il più piccolo borgo della Grecìa Salentina, la rassegna cinematografica Evò ce Esù Visioni, l’unica in Puglia che pone l'accento sul cinema delle lingue definite “minori”, con l'obiettivo di far conoscere al pubblico il dinamismo di molte realtà che si muovono nella prospettiva del riscatto e della volontà di risveglio dal torpore e dal conformismo culturale, nel tempo della globalizzazione. Un’occasione per porre uno sguardo su storie e prospettive di “confine”, dove l’alterità, con le contraddizioni umane e sociali che genera, diventa occasione di riflessione sui grandi temi della contemporaneità. 

La rassegna, dopo lo stop del 2020 a causa della pandemia da covid-19, torna al pubblico con 19 pellicole provenienti da geografie e confini linguistici variegati; i luoghi del girato hanno toccato paesi come la Francia, la Turchia, il Paraguay, il Mexico, la Serbia, la Spagna, la Gran Bretagna, e l’Italia (Sicilia, Sardegna, Puglia, Campania), con lingue arcaiche e nascoste quali il tabarchino, l’yddish, il guaranì, naxi, l’euskera, maya yucateca, náhuatl, yaqui, il sardu, il griko, il dialetto siciliano, salentino, barese, napoletano, fino alle lingue fischiate (con la lingua degli uccelli di Kusköy in Turchia). Tutti i progetti filmici proposti sono in grado di esprimere, raccontare e penetrare confini culturali, sociali, antropologici, geografici, facendo emergere con forza temi di grande interesse: identità, conflitti, ambiente, vite sospese, ricerca antropologica, religione, inclusione sociale, integrazione, solo per citarne alcuni. 

Tra le novità di questa edizione la collaborazione con il progetto Sesenta y Ocho Voces, Sesenta y Ocho Corazones (68 lingue, 68 cuori), iniziativa sostenuta dal Fondo del governo messicano per la cultura e le arti (FONCA) che punta a preservare le minoranze linguistiche, con i loro miti, leggende, poesie, e storie (il Messico comprende 364 dialetti indigeni, appartenenti a 68 lingue distinte che si diramano da 11 famiglie linguistiche), attraverso una serie di cortometraggi splendidamente animati. La rassegna inoltre aprirà per la prima volta una finestra sul mondo delle “lingue fischiate”, con un reportage sulla lingua parlata dal popolo di Kuşköy, un piccolo villaggio della Turchia, dove gli abitanti comunicano tra loro utilizzando una serie di elaborati fischi o trilli, simili ai versi degli uccelli. Non mancheranno le presentazioni di progetti filmici del territorio, con autori e protagonisti. Dal documentario “E Ghineke – Le Donne grike” di Walter Stomeo (sabato 11 settembre), ai cortometraggi L’Abbraccio di Paola Manno (prima proiezione in Puglia) e Lingua Madre di Giuseppe O. Schimera (entrambi domenica 12 settembre). Il ricco programma partirà venerdì 10 settembre 2021 con l’inaugurazione della Rassegna nel segno del ricordo della figura di Leonardo Greco, esponente della comunità grika di Martignano, scomparso nel 2020.

A seguire la prima proiezione ufficiale della rassegna che, ogni sera, proporrà in apertura i cortometraggi di animazione del progetto Sesenta y Ocho Voces, Sesenta y Ocho Corazones. Il primo corto messicano è Quema polihui se tlajtol camanali (Quando muore una lingua) di Gabriela Badillo, basato su una poesia di Miguel León Portilla in lingua náhuatl, parlata nella regione Huasteca de Hidalgo. Porta con sé l’amara riflessione che Quando muore una lingua […] Una porta, una finestra si chiude a tutti i popoli del mondo. Segue Raixe. In viaggio con i tabarchini, del regista sardo Andrea Mura, un documentario che racconta le tradizioni, la storia e la cultura dell’affascinate e nomadica comunità tabarchina nel Mediterraneo. Segue il reportage Bird Language che porta per la prima volta alla rassegna il tema delle lingue fischiate. Con Casteddu sicsti di Paolo Carboni un affresco sulla Cagliari, anni ’60. Una voce fuori campo descrive il decennio di sviluppo economico e urbanistico, ma Nino Nonnis non è d’accordo, l’anziano attore ripercorre le piazze e i luoghi simbolo della città raccontandoci la storia non ufficiale. 

Con La Gita di Salvatore Allocca, il dialetto napoletano è la cifra linguistica di un corto che vede le difficoltà di Megalie, quattordicenne figlia di genitori immigrati dal Senegal, ma nata e cresciuta in Italia, nel trovare posto per se stessa nel mondo. Con il corto siciliano Malatedda, in dialetto trapanese, del regista Diego Monfredini, scopriamo il delicato tema del disagio psichico. Chiude la serata il corto francese In our synagogue, girato in lingua yddish dal regista Ivan Orlenko, che ci porterà nell’Est Europa della prima metà del XX secolo. Nella vecchia e cadente sinagoga in cui una piccola comunità ebraica prega da molte generazioni, di tanto in tanto, appare un piccolo animale. La serata di sabato 11 settembre si apre con il corto di animazione messicano di Gabriela Badillo El Chapulín Brujo (Il Grillo Stregone), una storia narrata in yaqui, lingua dello stato messicano del Sonora. A seguire la proiezione di Filindeu 2.0 di Antonio Sanna. Il documentario in sardu nuorese ci racconta di Badora Piredda, madre di dieci figli che, all’età di 85 anni, nel tempo libero utilizza i maggiori social con i quali dialoga col resto del mondo senza derogare alla sua “Nuoresità”. Con Il Mondiale in piazza del regista pugliese Vito Palmieri protagonista è il dialetto barese, con la storia di Ahmed, un ragazzino nato e cresciuto in Italia da padre e madre senegalesi, nel bislacco campionato mondiale che si svolgerà nella piazza della Cattedrale di Bitonto invece che in Russia. Ahmed vuole giocare nella squadra dell’Italia ma l’organizzatore rifiuta: la squadra dell’Italia c’è già, se ne facesse una del suo paese come tutti gli altri immigrati che partecipano al torneo. 

Dal dialetto barese la rassegna passa alla lingua grika di “E ghineke - Le donne grike” del regista salentino Walter Stomeo. Il documentario fa parte del progetto "E ghineke" promosso dall'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina. Un viaggio, tra passato e presente, attorno alla figura della donna grika. Un racconto polifonico, tra musica e memoria, composto dalle voci di madri, nonne e figlie. Le donne grike. Alla proiezione parteciperanno il regista e i protagonisti del progetto. Dalla Grecìa Salentina al Paraguay con il documentario Diario Guaranì di Marcelo Martinessi, girato in lingua guaranì. Alla fine degli anni ’60, Bartolomeu Melià, un avventuroso gesuita di origine maiorchina, arrivò a Mbarigüí (Paraguay) per approfondire la cultura Mbya Guaraní. Strinse una grande amicizia con un giovane di nome Lutarco López. È una storia segnata dalla resistenza e dall’esilio. Chiude la programmazione del sabato il corto serbo Good night, Mister Yang, del regista Dusko Stanivuk, girato in lingua naxi. Per un giorno e per una notte, un vecchio musicista continua a resistere, pronto per suonare la sua musica.

La rassegna termina domenica 12 settembre con la proiezione in apertura del corto animato messicano di Gabriela Badillo U Yóok´otil Kíimil (L'ultima danza), un racconto narrato in lingua maya yucateca. A seguire il film spagnolo Hotzean Garbitu (lavaggio a freddo) di Maddi Barrenetxea, un cortometraggio pieno di passione, girato in lingua euskera. Due persone in una lavanderia si conoscono insieme al movimento della lavatrice. La storia girerà e girerà come una lavatrice, così come la vita. Da una produzione internazionale si torna in Puglia e precisamente nel Salento con il cortometraggio di Paola Manno L’Abbraccio. E’ il primo giorno di primavera. Bianca, 40 anni, varca il portone della scuola elementare, convocata dal dirigente che le comunica che sua figlia Virginia, 7 anni, ha commesso un furto. La statuina della Madonna dei contadini, sottratta dal Museo della civiltà contadina di Calimera durante una gita d’istruzione, deve essere restituita il giorno seguente. Virginia, però, quella statuina non ce l’ha più, l’ha regalata a qualcuno che ne ha davvero, davvero bisogno… Il film racconta un pomeriggio trascorso alla ricerca di un oggetto miracoloso, legato all’urgenza di ristabilire la rispettabilità borghese di una donna, e alla necessità più potente, più necessaria, quasi sovversiva nel gesto del furto, di una bambina che ha qualcosa da insegnarci. La proiezione vedrà la presenza della regista, di alcuni dei protagonisti del film e della rete locale che ha sostenuto la produzione. Girato in lingua italiana il film dialoga con la comunità locale e con la musica grika di Ninfa Giannuzzi. A seguire la presentazione di Lingua Madre, il cortometraggio in lingua grika di Giuseppe Schimera, prodotto dalla Saietta Film di Edoardo Winspeare. Giorgio, un adolescente di origini africane che vive in un paesino della Grecìa Salentina, decide di far tornare in vita il griko, una lingua che non viene più parlata. Tutto il mondo lo crede folle ma anche grazie a due amici molto più grandi di lui, il ragazzo proverà a far tornare quei suoni tra le strade e le piazze del paese. La proiezione vedrà la presenza del regista e di Edoardo Winspeare, e dei due protagonisti Realino Bray, esponente della comunità grika di Martignano e di Vito Bergamo, della comunità grika di Calimera. Il dialetto siciliano di Donkeyshot del regista Vincenzo Mineo ci porta dentro una famiglia siciliana arcaica, quasi mitologica. Gli uomini lavorano su un peschereccio, le donne intrecciano agli in un garage, l’anziano passa le giornate a pregare e ad elencare i suoi malanni. E poi il mare che lega le storie, un flusso di coscienza che confonde la realtà con la memoria e il sogno.

Chiude la settima edizione di Evò ce Esù Visioni il film ipnotico sardo Inferru del regista Daniele Atzeni. Per mezzo dell’esclusivo utilizzo di materiali d’archivio, il film rappresenta un ipnotico viaggio tra gli ultimi disperati, folli e al contempo lucidissimi pensieri del protagonista, un anziano minatore, stanco e malato, travolto da una frana mentre sta minando una galleria della Miniera di Inferru, Sardegna.

L'iniziativa è a cura della Cooperativa sociale Open del Parco Palmieri di Martignano, condivisa e sostenuta dalla fattiva collaborazione della Cineteca Sarda e del Babel Film Festival di Cagliari (con le Associazioni Babel, Terra di Punt e Area Visuale Film). La collaborazione con le realtà sarde, con l'iniziativa Babel on Tour, rende possibile una rassegna ricca e variegata, altamente rappresentativa del cinema di minoranza linguistica, l’unica nel suo genere in Puglia. La rassegna è sostenuta anche dal Comune di Martignano e vede come partners dell’iniziativa l’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, l’Istituto Comprensivo di Calimera, Martignano e Caprarica di Lecce, l’Associazione Salento Griko, IT.A.CA. Salento Migranti e Viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile, il progetto messicano “68 Voces-68 Corazones”. La Rassegna è un tassello del format per la salvaguardia, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio linguistico e culturale della Grecìa Salentina, curato dal Parco Turistico Culturale Palmieri di Martignano (Le), con la Cooperativa sociale Open e l’Associazione Salento Griko. Obiettivo dichiarato è quello di "fare memoria" e "produrre esperienze" per “diventare futuro”. La generale offerta del format viene promossa con l’Evò ce Esù on Tour; dalla Val di Fassa, fino a Noto, in Sicilia, passando per Kalamata, in Grecia, nei Paesi Bassi, negli Stati Uniti, sono tanti i luoghi nei quali Evò ce Esù sta riscuotendo interesse e successo.

INFO E PRENOTAZIONI L’accesso alla Rassegna è gratuito. Obbligatori la prenotazione e il Green Pass. Modalità di prenotazione: - Telefonando al 389.5544424 o scrivendo una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Prenotando su https://rassegna-evo-ce-esu-2021-biglietti.eventbrite.it

PROGRAMMA 2021

VENERDÌ 10 SETT dalle ore 19.30 Inaugurazione rassegna e omaggio a Leonardo Greco, esponente della comunità grika. QUEMA POLIHUI SE TLAJTOL CAMANALI (QUANDO MUORE UNA LINGUA) di Gabriela Badillo, CORTO ANIMATO (Messico, o.l. náhuatl, subt. ita, 2’) RAIXE. IN VIAGGIO CON I TABARCHINI di Andrea Mura DOCUMENTARIO (Italia, 2019, o.l. tabarchino, subt. ita, 22’) BIRD LANGUAGE di Alexander Christie-Miller, REPORTAGE (Turchia, 2012, lingue fischiate, subt. eng, 3’30’’) CASTEDDU SICSTI di Paolo Carboni, DOCUMENTARIO (Italia, 2019, o.l. cagliaritano, subt. ita., 60’) Incontro con il regista LA GITA di Salvatore Allocca, CORTO (Italia, 2018, o.l. italiano/napoletano, subt. ita, 15’) MALATEDDA di Diego Monfredini, CORTO (Italia, 2013, o.l. siciliano trapanese, subt. ita, 7’) IN OUR SYNAGOGUE di Ivan Orlenko, CORTO (Francia, 2018, o.l. yddish, subt. eng., 19’)

SABATO 11 SETT dalle ore 20.00 EL CHAPULÍN BRUJO (IL GRILLO STREGONE) di Gabriela Badillo CORTO ANIMATO (Messico, 2013, o.l. yaqui, subt. ita, 3’11’) FILINDEU 2.0 di Antonio Sanna, DOCUMENTARIO (Italia, 2019, o.l. sardu nuorese, subt. ita, 23’) IL MONDIALE IN PIAZZA di Vito Palmieri, CORTO (Italia, 2018, o.l. italiano/dialetto barese, 14') “E GHINEKE” – LE DONNE GRIKE di Walter Stomeo, DOCUMENTARIO (Italia, 2021, o.l. griko/salentino/italiano, subt. ita, 35’) Incontro con il regista e alcuni dei protagonisti DIARIO GUARANÌ di Marcelo Martinessi DOCUMENTARIO (Paraguay, 2016, o.l. guaranì/espanol, subt. ita, 52’) GOOD NIGHT, MISTER YANG di Dusko Stanivuk, CORTO (Serbia, 2019, o.l. naxi/english, subt. eng, 13’)

DOMENICA 12 SETT dalle ore 20.00 LA ÚLTIMA DANZA di Isaac Esau Carrillo Can, CORTO ANIMATO (Messico, 2015, o.l. maya yucateca, subt. ita, 2’ 30’’) HOTZEAN GARBITU di Maddi Barrenetxea, CORTO (Spagna, 2019, o.l. euskera, subt. ita, 14’) L’ABBRACCIO di Paola Manno, CORTO (Italia, 2019, italiano 15’) Incontro con la regista e alcuni dei protagonisti LINGUA MADRE di Giuseppe Schimera, CORTO (Italia, 2020, italiano/griko 18’) Incontro con il regista e alcuni dei protagonisti DONKEYSHOT di Vincenzo Mineo, DOCUMENTARIO (Italia, 2018, o.l. italiano/siciliano, subt. ita, 45’) INFERRU di Daniele Atzeni, DOCUMENTARIO (Italia, 2019, o.l. sardu, subt. ita, 38’)