Alzi la mano chi, se non letto, non ha mai «incontrato» in qualche altro modo l'epico Don Chisciotte. Ebbene, siamo sicuri che quando Miguel de Cervantes creò l'hidalgo spagnolo morbosamente appassionato di romanzi cavallereschi tanto da «guastarsi» la testa, abbia lavorato solo di fantasia oppure potrebbe essersi ispirato a qualcuno che lui incontrò realmente nel corso della sua vita avventurosa? A dare una risposta a questa ipotesi è Alessandro Romano con il suo nuovo romanzo Hippikon, un romanzo storico con un propulsore nella fantasia, che al galoppo ed «a fil di spada» rielabora la vita e la lotta più intima che ci ha animato sin dagli albori della civiltà, con l’intento di omaggiare l’arte stessa della scrittura. Europa, Italia. XVI secolo. Tempo di grandi cambiamenti per la storia dell’umanità. Nuove scoperte ampliano gli orizzonti, l’arte tocca livelli sublimi, la rivoluzione agricola rende fecondi i campi. Fra uno sfavillante sfilare di personaggi realmente esistiti, artisti e filosofi, da Leonardo a Shakespeare, e potentissimi signori della guerra, un secolo intero viene ricostruito in tutti i suoi grandi slanci, le conquiste, l’arte, le vette del pensiero, ma anche con tutte le sue guerre e le mille sfaccettature di una società profondamente maschilista, che non riconosce il genio e la libertà femminile. Mavros Karydis attraversa uno dei periodi di massimo splendore dell’uomo, riportato alle sue nobili origini dall’Umanesimo, incontrando donne incantevoli, prigioniere di un tempo ancora arcaico, che assieme a molti altri prendono voce e parlano in prima persona, sullo sfondo del grande scontro epocale fra Europei e Turchi. In lui c’è il tentativo di costruire fisicamente il concetto stesso di giustizia, e l’Utopia vagheggiata da Thomas More, soprattutto di raggiungere la donna amata, che pare sempre sfuggirgli come una maledizione, mentre lei stessa combatte per la sua rivincita contro quel mondo che la vuole reclusa. Accompagnandosi a valorosi amici coi quali riecheggiano gli slanci dei miti greci, irraggiungibile ideale di un mondo che non vuole redimersi, fino alla fine. Il romanzo corre su due livelli di racconto, narrato da Pericle Karydis, archeologo del XXI secolo sulle tracce del suo antenato cavaliere, di cui lentamente ricostruisce tutta la vita, dalle origini della sua anima nera, ossia sua padre Gordias Karydis, fino alla catarsi finale, di Mavros e dello stesso Pericle. Nel titanico tentativo che anima l’Uomo sin dalle sue origini: cercare di dare un senso alla propria esistenza. Alessandro Romano compendia il piglio dell'archeologo, l'obiettività dello storico e la fantasia del romanziere, dando vita a pagine che scorrono attraverso uno stile corretto, pulito e al tempo stesso elevato. Hippikon rappresenta senza dubbio il romanzo della maturità, frutto indiscusso di studio e ricerca ma legato anche ad una passione per la lettura, e per l'avventura, di questo autore «salgariano». Difficile, dunque, non lasciarsi catturare dal fascino di Miguel de Cervantes, uno dei geni dell’umanità a cui il romanzo è dedicato.

Romano (Lecce, 1975) lavora dal 1997 alla divulgazione della propria terra attraverso il lavoro per l’emittente salentina Telerama, curando la ripresa, il montaggio, alcuni testi e la regia di video documentari riguardanti il Salento (per programmi come “Salento d’amare”, “Terre del Salento”, ed altri ancora). Negli anni ha coltivato l’innata passione di ricerca storiografica, fotografica e della scrittura. Tra i suoi romanzi L’Alba del Difensore degli uomini, Lento all’ira, romanzo storico ed insieme immaginifico sulla Terra d’Otranto che gi è valso quattro Menzioni Speciali in Premi Letterari di tutta Italia, Tsunami lento (Edizioni Esperidi), tributo ad Emilio Salgari. Nel 2020 pubblica Come due granelli di senape (Esperidi), la storia vera e poetica di Pisso e Nina, 87 anni di vita insieme stroncati poi dal Covid-19 (Premio Internazionale Capo di Leuca 2021). Il racconto Il canto delle onde all’interno del contest letterario «Racconti dal mare», creato per il Museo del Mare Antico di Nardò, è diventato un cortometraggio. Ha firmato la regia del film documentario Messapia. Terra tra due mari, allegato all’omonimo libro di Lory Larva (Paolo Pagliaro Editore, 2011), per il quale ottiene la Targa di merito del Premio giornalistico “ Antonio Maglio” 2017, per i servizi, tesi alla promozione culturale del territorio, alla riscoperta della civiltà messapica e del patrimonio archeologico. Nel 2016 pubblica il suo primo lungometraggio, un film documentario, dal titolo Viaggio in Terra d’Otranto. Nel maggio 2013 ha creato il suo sito internet, salentoacolory.it, cullando l’antico sogno di fare la guida turistica, ma ben presto il viaggio nella Rete lo ha spinto a seguire il richiamo della sua personale Sirena a due code della Conoscenza in un’esplorazione globale del mondo, grazie alla collaborazione di amici con la stessa passione, con l’intento di una divulgazione libera, di tutte le meraviglie del Pianeta. Primo classificato a livello nazionale nella categoria e-Culture & Tourism dell’Italian eContent Award 2015 (Roma), per le riprese video del film-documentario Tesori di Otranto in 3D del CEIT. Premio «Amor Loci Gino Cantoro» 2015, per il suo “salentoacolory.it”. Per la sua attività è stato inserito nel monumentale Dizionario Enciclopedico dei Salentini.