Le opere di Romano Sambati in mostra al castello Carlo V di Lecce. Vernissage sabato 26 febbraio alle 18 della personale dell’artista lequilese dal titolo «Dolore delle foglie», dedicata alla recente produzione di uno dei massimi esponenti pugliesi della pittura e della scultura. La mostra, ideata da Carlo Michele Schirinzi e a cura di Roberto Lacarbonara, prodotta da Comune di Lecce - assessorato alla Cultura, Associazione culturale Kunstschau e RTI Theutra Oasimed, raduna in cinque sezioni oltre trenta opere realizzate tra il 2020 e il 2022, insieme a disegni e pitture precedenti che raccontano «Gli albori» e «L’inizio» del lavoro dedicato alla presenza iconica delle foglie. Un’indagine che risale agli anni Ottanta quando Sambati inizia a includere, nella propria produzione, frammenti di disegni di bambini delle scuole primarie tra cui un albero spoglio, con le ultime foglie che cadono. È l’inizio di una ricerca focalizzata sulla perdita e sulla caduta, sulla fragilità e transitività degli attimi, ma anche sulla ciclicità degli eventi secondo leggi naturali. Le campiture evanescenti, dominate da tenui colori rosa e verdi, accanto alle tele più oscure dominate dalle ombre, accolgono concrezioni materiche, isole di colore e materia organica, in cui le foglie d’autunno accertano la qualità residuale dell’esistenza. Sono opere caratterizzate da una «pittura senza pittura», in cui Sambati si lascia trasportare da carta, tela, pigmenti liquidi e polverosi per poi riemergere su una superficie esfoliata, esile e diafana, priva di qualunque traccia dell’intervento segnico e pittorico. Un linguaggio che privilegia la fatalità e l’imprevedibilità del destino rispetto all’azione diretta che trasforma e modifica la storia. Su ogni opera l’artista appone il comune titolo Dolore delle foglie marcando la continuità di un processo pittorico ed esistenziale, connotato dal rovesciamento delle parole scritte sottosopra. «Scrivere il titolo al rovescio – afferma Sambati – non è un vezzo estetico, proprio come accade nel decimo componimento delle Elegie duinesi di Rainer Maria Rilke: “E noi che pensavamo alla felicità / come a qualcosa che sale, sentimmo / l'emozione, che quasi ci sgomenta, / di quando una cosa felice cade”. Dolore delle foglie: spazio del puro etere, frammenti di una fu pittura, ultimi segni di una vita disseccata, Narciso dileguato nello stagno, specchio che non riflette più, occhio che non sa più vedere». La mostra ospiterà la proiezione del film di Carlo Michele Schirinzi dal titolo Eclisse senza cielo (2016) dedicato a Romano Sambati e presentato alla 34a edizione del Torino Film Festival, vincitore del primo premio all’Ex/Art Film Festival. L’esposizione, accompagnata dal catalogo edito da Favia (Modugno) sarà visitabile fino al 5 giugno 2022. Romano Sambati nasce a Lequile nel 1938. Dopo gli studi artistici di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo dei maestri Emilio Greco e Augusto Perez, è docente di discipline pittoriche al Liceo artistico di Lecce per oltre trent’anni. Numerosi lavori, negli anni Settanta, guardano al pensiero di Lucrezio e al suo De rerum natura, una ricerca che approda alla mostra e al libro, a cura di Antonio Del Guercio, Romano Sambati. Da Lucrezio far pittura (1982). Influenzano la sua visione grandi classici della poesia e della narrativa, da Hölderlin e Rilke, da Cechov a Faulkner, così come appaiono centrali i testi ovidiani e i riferimenti classici alla mitologia e alla tragedia greca. Tra le mostre personali più significative: 1969, Il Sedile, Lecce; 1976, Galleria L’Osanna, Nardò; 1987, Galleria Arti Visive, Roma; 1990, Galleria Extra, Taranto; 1991, Galerie Karghese, Grenoble; 1994, Galleria Neos, Santeramo; 2000, Chiesa San Nicola, Lequile; 2003, Conservatorio Sant’Anna, Lecce; 2006, San Francesco della Scarpa, Lecce; 2012, Palazzo Andreoli, Lequile.
(L’accesso alla mostra sarà consentito solo ai possessori di super green pass con mascherina fpp2, in osservanza delle misure adottate dal governo italiano in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19)