Nella Casa dei Piccoli, quasi ogni sera, i bambini chiudono gli occhi ascoltando la storia di Peter Pan. Tutti vi sono affezionati, ma uno di loro lo è in particolare: un bellissimo bambino biondo che si fa chiamare Peter perché sa volare. Annamaria Gustapane rivede in chiave d’attualità l’immortale personaggio creato un secolo fa da James Matthew Barrie nel suo libro La vera storia di Peter Pan, edito da Besa Muci. Nella narrazione della Gustapane, Malepezze, il posto che ospita i piccoli, non è più una masseria ma la comune Elsinore, in cui fantasia e astuzia tengono insieme le fragili vite di tanti piccoli. Presto, però, il mondo reale busserà alla porta e le cose cambieranno. Peter dovrà fare i conti con la sua famiglia d’origine e con la scoperta di una nuova sensibilità... «Avevo scoperto il giardino di Peter Pan, esisteva davvero, con laghetto, cigni e il resto, e forse di notte si popolava di fate e paggi come nel vecchio libro di Martana. Cosma era Kit, sarebbe stato mio amico per sempre. Amavo Cosetta la maestra e lei amava me. Amavo Elena la mamma, ma lei non me. O almeno non come le mamme del parco amano i loro bambini. Invece Martana mi amava, a suo modo. [...] Non esiste un solo modo di amare ma infiniti, infinite sfumature di amori mai uguali, come infinite sono le variazioni di colore nelle iridi della gente. Esistono occhi verdi luccicanti e inquieti come quelli di Elena, blu elettrico come quelli di Mario, Kit li ha neri e fondi, Martana verdi, trasparenti e bordati di scuro. I più belli sono quelli di Cosetta, nocciola cosparsi di scagliette d’oro. Così andavo pensando mentre enumeravo gli occhi e gli amori della mia vita da bambino...». Annamaria Gustapane è nata a Lecce e vive a Otranto. Ha già pubblicato Cuntame nu cuntu (2012), Calamuri (2013), Come romanzo (2015), Il Principe di Sale (2018) e nel 2019 il romanzo Malepilu per Besa editrice.