E’ incredibile quello che è successo al “Menti” di Vicenza, dove uno sconsiderato tifoso ha pensato bene di lanciare un petardo al vantaggio del Lecce, senza immaginare le possibili conseguenze di tale gesto irresponsabile. In poche parole è stato capace di destabilizzare una partita che ci stava regalando la promozione con una giornata d’anticipo. Lo splendido gol di Strefezza, arrivato al 68’ dopo una serie di assalti giallorossi, lo scoppio tra l’euforia generale, il portiere avversario che si accascia a terra, la lunga interruzione, il pannello pubblicitario da rimettere a posto e addio concentrazione.

Tutto qui. Poi ben 14 minuti di recupero, il rigore ripetuto e trasformato al 92’ da Diaw, l’errore di Rodriguez in tre contro due, il contropiede fatale al 103’ con Ranocchia, che stende il Lecce ormai deconcentrato. Un calo generale dell’attenzione che ci ha fatto perdere la partita. Un’ammenda sicura e speriamo che il giudice sportivo non ci penalizzi con ulteriori sanzioni. Un’attesa rinviata, un’occasione sprecata, per un tifoso che meriterebbe di non entrare più allo stadio.

Tutto rinviato alla 38ma giornata, l’ultima, contro il Pordenone, già retrocesso, in un testacoda da vincere, per trionfare comunque in campionato, assai difficile, apertissimo fino alla fine, ben giocato. Il Lecce, nonostante la batosta, ha conservato il primato in classifica con 68 punti, seguito dal Monza a 67 e dalla Cremonese a 66. Tra queste tre, due andranno direttamente in serie A, l’altra agli spareggi. Oltre alla vittoria, non prendiamo in considerazione altri eventuali risultati.

Le fasi salienti della gara non sono poi molte, mister Baroni ha confermato l’undici di partenza della scorsa settimana. La posta in palio è altissima tra giallorossi e biancorossi. Nel primo tempo poche emozioni, il Vicenza un tantino più aggressivo, il Lecce risponde con alcune folate offensive. Equilibrio sostanziale. Al 22’ Strefezza manda alto sulla traversa un tiro, al 43’ Gabriel non stoppa il pallone e crea un brivido al primo tempo soporifero.

Nella ripresa il Lecce si sveglia, palo su punizione di Coda al 56’, poi Strefezza ci prova più volte, a fil di palo, in diagonale, con un tiro deviato, fino al giro su stesso con un tiro ancora deviato, questa volta in porta. Vantaggio meritato. Poi il fattaccio, con Contini che va a terra, sceneggiata o no del portiere resta comunque un fatto deplorevole. Infine, 14 minuti di recupero e la quinta sconfitta in campionato, la più incredibile e clamorosa, con un finale da tragedia greca. Avanti Lecce, festeggiamo al “Via del Mare” la lunga cavalcata per la A. 

Vicenza-Lecce 2-1;

Stefano Bonatesta