Finalmente, il Lecce approda per la 10ma volta in serie A, missione compiuta. Majer ha messo il sigillo al campionato con un colpo di testa al 46’, su cross di Di Mariano. L’entusiasmo è alle stelle, la stagione è stata lunga e difficile, delusioni e momenti di sconforto hanno caratterizzato la piazza giallorossa, la pressione era tanta, ma il Lecce ha saputo uscire dalle secche vincendo meritatamente il campionato di serie B. Ci era riuscito solo il Lecce di De Canio nel 2010, mentre Baroni, da giocatore, nel 1988 aveva centrato un’altra storica promozione con il Lecce di Mazzone.

Sulla carta non era né facile né scontato vincerlo, ma la società ha remato unita verso la meta, senza mai perdere la rotta, superando le varie difficoltà, a volte causate anche da un ambiente molto esigente. Bravi tutti, da Lucioni al presidente Sticchi Damiani, da Baroni al dg Corvino, da Coda a Strefezza, a tutta la società. Il progetto Lecce va avanti, ed ora la società tenterà di alzare l’asticella per costruire una squadra competitiva, in grado di lottare per la salvezza nella massima serie. L’obiettivo principale sarà questo, ne siamo certi. Non sarà facile ovviamente, ma confidiamo nel lavoro di Corvino e del suo attento staff.

Si partirà dall’ossatura di questa squadra, questa volta non ci saranno grandi rivoluzioni, qualcuno forse andrà via, voci di mercato parlano di un interessamento dell’Inter per Hjulmand, altre dell’Atalanta per Strefezza, staremo a vedere. Di certo la compagine giallorossa si dovrà irrobustire con alcuni rinforzi, partendo da un centrocampista ed un attaccante di categoria. C’è tempo, la promozione diretta ci consente di ragionare bene a mente fredda sulla programmazione della prossima stagione.

Sulla promozione non avevamo mai avuto dubbi, anche quando le critiche accese e gli scettici dicevano il contrario, ma i numeri erano lì, parlavano chiaro, la miglior difesa del campionato (31 reti subite), uno dei migliori attacchi (59 reti fatte), solo 5 sconfitte, con 14 pareggi e 19 vittorie, 71 punti finali, dietro la Cremonese a 69, Pisa e Monza a 67, senza dimenticare il capocannoniere del torneo, Coda, con 20 reti ed il brasiliano Strefezza che ne ha fatti 14. Sono numeri da primato ovviamente, che dimostrano una solidità ed una continuità di risultati, anche quando i pareggi sembravano tanti, e forse qualcuno si sarebbe potuto evitare.

Bene così, avanti tutta. Un plauso agli undici in campo scelti da mister Baroni, bravo anche nel difendere la squadra nei momenti peggiori attirando su di se tutte le polemiche di turno: Gabriel, Gendrey, Tuia, il capitano Lucioni, Gallo, Majer, Hjulmand, Gargiulo, Strefezza, Coda e Di Mariano, nella ripresa entrano Calabresi, Helgason, Bjorkengren, Ragusa e Rodriguez, ricordando anche Bleve, Listkowski, Blin, Dermaku, Simic, Barreca, Faragò, Asencio e Plizzari. Spalti gremiti al “Via del Mare”, aleggia una leggera tensione tra i 27mila e passa accorsi allo stadio, ma la passione giallorossa è incontenibile, tra bandiere, coriandoli, fumogeni e grandi stelle filanti.

La partita la deve fare il Lecce, si lotta per un sogno in 90 minuti, ripetuti gli assalti tra il primo ed il secondo tempo per sbloccare il risultato prima e per chiudere la gara dopo, il Pordenone non ha niente da perdere, gioca con calma, risponde senza affanni, crea qualche timore. I giallorossi commettono degli errori, ma la squadra spinge con geometrie, triangolazioni, cross e soprattutto tanti tiri in porta, che costringono Fasolino a fare gli straordinari. Nel primo tempo ci prova Coda al 5’, sombrero e tiro fuori, poi Strefezza al 7’, tiro a giro, il portiere respinge sul palo, poco dopo ci prova Di Mariano di testa, poi Majer manda fuori al 20’, ancora Strefezza rapido nel tiro al 21’, e ancora Majer sottoporta sbaglia di poco al 30’ l’appuntamento con il gol, infine sempre Strefezza al 45’ con un destro. Solo un tiro cross del Pordenone chiama in causa Gabriel al 32’.

Nella ripresa Majer di testa ci consegna l’attesa promozione. Coda alto di testa al 53’ prova a chiudere il match e via dicendo. Fine della corsa, con volata vincente sul traguardo e netto distacco sugli inseguitori, festa sugli spalti e in campo, passerella dei giallorossi e in alto la Coppa Nexus. Poi caroselli in città, vie e piazze gremite fino a tarda ora, la festa è appena cominciata. Abbiamo vissuto una stagione intensa ed emozionante culminata con la promozione nella massima serie. Grazie Lecce, simu leccesi. 

Lecce-Pordenone 1-0;

Stefano Bonatesta