11 maggio 2022, ore 19.30 Martignano (Lecce), chiesa di s. Maria dei Martiri
Presentazione del restauro della pala d’altare Immacolata con San Vito e San Trifone
a cura del Laboratorio di restauro del Museo Castromediano
alla presenza di Luciano Aprile, sindaco di Martignano
Don Paolo Russo, amministratore della parrocchia di santa Maria dei Martiri, Martignano
Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce
Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale di Puglia
Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce
Per Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce,<<L’impegno sul fronte del restauro torna ad essere centrale nell’attività di conservazione già svolta in passato con la direzione di Antonio Cassiano. Un settore, quello del restauro, che negli ultimi anni ha sofferto moltissimo mettendo a rischio la dispersione di professionalità che abbiamo invece rilanciato e supportato, facendo si che il laboratorio del Museo sia tornato a svolgere un ruolo di riferimento per tutti i restauratori del territorio>>.
Dipinto di fine Settecento, olio su tela di artista locale che guarda a Oronzo Tiso. Il restauro, curato da Giuseppe Tritto del Laboratorio di restauro del Museo Castromediano di Lecce, ha avuto come obbiettivo il recupero dell’integrità strutturale ed estetica dell’opera. Il consolidamento della policroma e la foderatura del supporto telato hanno rinforzato i materiali utilizzati dall’artista che con il tempo si erano indeboliti, mentre la pulitura della superficie pittorica e il ritocco hanno ridonato brillantezza e leggibilità a colori occultati da vernici alterate e depositi superficiali.
Come ci ricorda lo storico dell’arte e teorico Cesare Brandi, “Il restauro è il riconoscimento metodologico dell’opera d’arte nella sua duplice istanza storica ed estetica”.Questo significa che materia e immagine sono coestensive – suggerisce Brizia Minerva, responsabile del laboratorio di restauro del Museo Castromediano. Nel momento in cui si interviene sulla materia, si interviene anche sul suo aspetto e la portata del suo valore storico.Il restauro oltre ad essere un atto conservativo è un momento di conoscenza del patrimonio. In questo caso il recupero di un dipinto devozionale con l’immagine di due santi così importanti per la religiosità popolare come San Vito, ci riporta all’ampiezza della dimensione culturale del nostro patrimonio e alla circolazione iconica nel basso adriatico.