Il 23 maggio 1989 veniva a mancare Franco Perulli, tenore lirico leccese, indimenticabile interprete di opere del repertorio lirico leggero, come L’elisir d’amore, La favorita e Don Pasquale di Gaetano Donizetti, Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini e molte altre ancora. Nato a Lecce il 12 maggio 1899, Perulli dopo i primi studi in città si forma al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, perfezionandosi poi a Milano con il celebre maestro Pettinella, lo stesso di Tito Schipa. La sua carriera è costellata da numerosi successi nei più grandi teatri italiani: Teatro alla Scala, Regio di Firenze, San Carlo di Napoli. Ma è negli Stati Uniti, dove approda nel 1937, che si afferma con due importanti tournée che lo rendono noto al grande pubblico. Al teatro Metropolitan di New York, a Chicago, Detroit il tenore ottiene grande successo di pubblico e di critica. La stampa americana lo celebra come straordinario interprete, specialmente nelle opere del repertorio leggero. Tornato in Italia, continuano indiscussi i successi in teatro e numerose repliche dei suoi concerti. Ma Perulli, legato alla sua città natale, a sua moglie Antonia (l'adorata Netta), e alla figlioletta Carmen (Pupa) non dimentica mai la sua origine, la sua amatissima Lecce. Inaugura, infatti, la Prima Sagra della Canzone leccese. Le canzoni dialettali (Canta la funtana moscia. Lucerneddhe de Santu Ronzu, per citarne alcune) entrano a pieno titolo a far parte del suo repertorio, e rendono il tenore più gradito al suo pubblico. Le incide infatti per l’EIAR (poi divenuta RAI) ed esegue con successo nei suoi recital e concerti in giro per l'Europa. La sua scuola di canto   privata lancia numerose «nuove leve» del panorama musicale leccese.