Né locali chic, né coste gettonate, né movida, ma solo l’essenza dei luoghi, quanto veramente li anima e li abita. È tutta narrata in Cartolina dal Salento, il nuovo libro di Cristina Carlà edito da Collettiva Edizioni Indipendenti, un’opera foto-poetica che narra la vera essenza del Salento: l’usanza, il costume, la lingua, i piatti tradizionali che diventano un modo d’essere, di stare. Gli spazi di condivisione. Come scrive Gianluca Palma nelle note: «Il lavoro che fa Cristina Carlà con la parola è un avvicinamento, un passaggio dall’io al noi. E a noi piace il profumo del sugo fresco, della parmigiana e delle purpette fritte della duminica». C’è una voce forte che denuncia quanto non funziona e di questi posti viene messo a tacere. È la descrizione di un Salento sfaccettato nonostante si ostini a una postura dicotomica. La bellezza è data sì dai luoghi attraversati, ma soprattutto dagli incontri nei mercati rionali, nelle piazze, nelle passeggiate, per scoprire gli angoli remoti dove ancora le persone si salutano per strada con un cenno del capo e si fermano a parlare, a raccontare. La narrazione diventa il filo che unisce, la scelta di restare nella propria terra pur potendo scegliere un altrove. È dare voce a quella matria profonda che chiede di essere ascoltata, tramandata a ché non se ne perda la memoria. È questo libro un atto d’amore, che contiene in sé lo sdegno delle offese rivolte a questa terra da parte di chi la sfrutta, e lo fa ponendo l’attenzione sui reali custodi, i luoghi stessi. È come se il dito puntasse un angolo e dicesse “però guarda, guarda lì”, restituendo la meraviglia. L’amore è la chiave di queste pagine, in tutte le sue declinazioni, il viaggio attraverso i luoghi lo strumento per raccontarlo. Cristina Carlà, classe 1982, laureata in Traduzione e interpretazione, ha vissuto in Francia ed è poi tornata nel Salento dove lavora come traduttrice freelance per agenzie di comunicazione e case editrici. Vincitrice di diversi premi letterari, fa parte del collettivo Slammals, con cui lavora alla diffusione della poesia orale tramite l’organizzazione di poetry slam su tutto il territorio pugliese. Nel 2018 viene selezionata per partecipare al progetto Landxcape – Arte, Narrazione, Paesaggio, sostenuto dalla Regione Puglia, Assessorato alle Industrie Culturali e Turistiche, attraverso i poli biblio-museali di Lecce e Brindisi e attuato dal Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con l’associazione internazionale BJCEM. Dopo la pubblicazione de Il colore delle cose fragili (Collettiva, 2019), avvia la collaborazione con la casa editrice, per la quale cura la collana Taccuini e altre cose.