Con un alberello d’olivo piantato nel Parco di Belloluogo di Lecce si è aperta la sesta edizione di “Classiche Forme”, il Festival internazionale di Musica da Camera, il 17 luglio scorso, e si è concluso nella suggestiva cornice del Chiostro del Rettorato sabato 23 luglio con Souvenir. Dalla nascita dell’Oasi di Belloluogo al viaggio attraverso la musica, così è trascorso il Festival ideato dalla giovane e talentuosa pianista salentina, Beatrice Rana, che ha voluto regalare ai suoi spettatori a conclusione del viaggio un prezioso “Souvenir” concerto. Un concerto finale donato come fosse un souvenir di un bellissimo viaggio indimenticabile, regalando emozioni e suggestioni musicali in un’atmosfera magica. Musiche di F. Drdla (Souvenir per violino e pianoforte), F. Schubert (Fantasia in fa minore per pianoforte a quattro mani Op. 103, D.940), F. M. Capogrosso (Souvenir da uno sguardo alla Luna da un caleidoscopio per pianoforte a quattro mani), P. I. Tchaikovsky (Souvenir de Florence Op. 70). La serata di musica colta, ma non troppo ricercata, si è svolta in due parti, nella prima per pianoforte si è esibita Beatrice Rana a quattro mani con il pianista Massimo Spada, nella seconda parte Ludovica Rana al violoncello, Georgy Kovalev alla viola e il Quartetto Modigliani con François Kieffer al violoncello, Amaury Coeytaux e Loic Rio al violino e Laurent Marfaing alla viola, hanno dato vita al sestetto d’archi che ha strappato applausi a scena aperta eseguendo “Souvenir de Florence Op. 70” di P. I. Tchaikovsky, in quattro movimenti briosi. L’intensa serata ha offerto nella prima parte, in prima esecuzione assoluta, “Souvenir di uno sguardo alla Luna da un caleidoscopio” per pianoforte a quattro mani, il nuovo brano commissionato dalla direttrice artistica Beatrice Rana al compositore Fabio Massimo Capogrosso. Il tocco incantevole di Beatrice Rana ha fatto vibrare il pianoforte nelle ammalianti note di viaggio, in questo concerto Souvenir. Una serata conclusiva, con le luminarie tradizionali delle feste a fare da sfondo sul palco, perché di una festa della musica oltre che di un viaggio nella musica si è trattato, il Festival Classiche Forme ne è stato un degno interprete, di una tradizione musicale italiana. Rinnovando l’evento nei prossimi anni, auspichiamo che si possa continuare a portare avanti un movimento di appassionati in cerca di alterative musicali all’altezza, perché oggi la musica classica costituisce una straordinaria fonte e risorsa sonora. Non è un caso se la rassegna è Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica dalla sua prima edizione. Coltivare e sostenere il talento artistico è quanto il mondo della cultura dovrebbe fare sempre per le generazioni future.           (di S.B)