Cosa hanno in comune la tarantella napoletana e il tarantismo pugliese? A questa e ad altre domande rispondono le pagine del libro La Tarantella. Storia, aneddoti e curiosità del ballo popolare più famoso del mondo, di Armida e Barbara Costa edito da Kurumuny per la collana Piccola biblioteca sul tarantismo. La tarantella napoletana deriva, con ogni probabilità, dal tarantismo pugliese. Come emerge dalle pagine di questo volume, entrambi i fenomeni possono essere meglio compresi riferendosi a dei concetti elaborati, nella seconda metà dell’Ottocento, dal grande filosofo tedesco Friedrich Nietzsche. Con la scoperta del dionisismo presente nella cultura greca, Nietzsche poneva, infatti, anche le premesse per uno studio dei fenomeni di trance e di possessione di tipo storico-antropologico. Si potrebbe dire che Dioniso e Apollo, le due divinità indicate da Nietzsche come rispettivamente responsabili di comportamenti sfrenati e del controllo sociale degli stessi, hanno agito trasformando un diffuso bisogno di «trance», prima in una «liturgia» fatta di movimenti del corpo e di musica (il tarantismo) e poi in una «danza» quale elemento di folclore (la tarantella). La fama della tarantella è dovuta anche all’azione dei diversi saperi che si sono concentrati su di essa: la prima medicina del ‘600, le arti visive, la musica, le narrazioni provenienti dalla cultura popolare, i primi interessi socio-antropologici si sono incrociati facendo di questa danza una delle più famose al mondo. Il volume ricostruisce tutta l’affascinate e curiosa storia della tarantella, dalla sua formazione, nei secoli XVII e XVIII, al suo divenire un imponente fenomeno di antropologia culturale, per poi trasformarsi, nel XIX secolo, in una pura e semplice danza, spesso eseguita dalla borghesia e dalla nobiltà, fino al suo esaurirsi e dissolversi, nel corso del XX secolo, nella cultura di massa e nell’industria del viaggio e del turismo. Per la loro analisi le autrici ricorrono a fonti documentarie di vario genere esibendo un repertorio, di piacevole fruizione, fatto di immagini, di testimonianze scritte, di interpretazioni letterarie e di evocazioni musicali. Armida Costa (Torre del Greco, 1969) è laureata in Lingue e letterature straniere moderne. Ha tradotto e pubblicato, per la prima volta in Italia (1995), con un lungo saggio introduttivo, Psychoanalysis and the Unconscious di D.H. Lawrence, del 1921. Nel 1997 ha conseguito un Master in Comunicazione e Relazioni Pubbliche e possiede numerosi titoli di specializzazione linguistica. Attualmente ricopre il ruolo di Head of Main Secretariat for Security nella Società Telespazio di Roma. Barbara Costa (Torre del Greco, 1972) è laureata con lode in Lettere moderne con un’innovativa tesi in Storia dell’arte contemporanea (Dall’Aeropittura futurista alla Space Art). Docente di Italiano e Latino, di ruolo nei licei di Stato, ha svolto, fino ai primi anni Duemila, un’intensa attività di operatrice culturale e di critico d’arte, collaborando con riviste e con Università italiane e straniere.