Su canzoni mai cantate. Poesie scelte (1994-2017). Esce in libreria il volume di liriche di Cosimo Russo (Musicaos Editore) a cura di Annalucia Cudazzo, con scritti critici di Massimo Bray, Annalucia Cudazzo, Michela Biasco. Il volume presenta per la prima volta in edizione critica un’ampia selezione dei versi scritti da Cosimo Russo, coprendo un arco temporale che va dalle poesie giovanili fino agli ultimi versi scritti dal poeta, negli anni che vanno dal 1994 al 2017. Cosimo Russo (Gagliano del Capo, 1972 - Tricase, 2017) trascorre l’infanzia nel suo paese, con i genitori e il fratello minore. Frequenta l’asilo «San Vincenzo de’ Paoli» e la Scuola elementare e media comunale «Vito De Blasi», segue la madre nella biblioteca dove lavora approcciandosi alla lettura e manifestando una precoce inclinazione letteraria. Dopo aver frequentato l’Istituto Magistrale «Girolamo Comi» di Tricase consegue il diploma da ragioniere. Nel 1995 trascorre alcuni mesi in Argentina. Al suo ritorno partecipa ai fermenti culturali e sociali che animano la sua terra collaborando con le riviste locali «Pietre» e «Il Dialogo», in «Pietre» compare l’unica poesia edita in vita dal poeta intitolata Il mio paese. Russo coltiva una formazione economica e tecnica laureandosi a pieni voti nel 2001 presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università del Salento e proseguendo i suoi studi fino a quasi completare la laurea in Giurisprudenza. Nel 2002 sposa Lucia Ciardo, dall’unione nasceranno due figlie, Sofia e Chiara. Lungo tutto il suo percorso, umano e poetico, Russo si prefigge di perseguire un concetto di libertà che lo rende aperto alle più multiformi esperienze di conoscenza che si incentrano tanto su interessi filosofici e letterari quanto su un ambito più prettamente economico e pragmatico coltivato grazie al lavoro che lo impegna nell’esercizio commerciale di famiglia. Russo coltiva diverse passioni tra cui lo sport, le immersioni subacquee e la scrittura, attività alla quale resta fedele fino alla fine. Il 19 febbraio 2017 a causa di un’embolia polmonare, si spegne nell’ospedale «Panico» di Tricase. Nell’ultimo periodo della sua vita il poeta, che non aveva mai acconsentito alla pubblicazione dei suoi componimenti, porta avanti una rigorosa selezione di testi, e, durante il ricovero in ospedale confessa ai parenti la volontà di farli confluire in una silloge poetica. Dal 2017 le sue poesie iniziano a circolare, grazie all’impegno di studiosi ed editori che se ne sono occupati. Massimo Bray, nell’intervento contenuto all’interno del volume scrive che «attraverso queste pagine, si consegna ai lettori l’eredità di un poeta che, nonostante la sua purtroppo prematura scomparsa nel 2017, ha saputo preservare il suo sentimento «dalla fugace strada del tempo» e lasciare un segno indelebile nel panorama letterario e culturale dentro e ben oltre i confini della sua terra».