Nel calcio mai dire mai, il pallone è di forma rotonda, il Lecce deve provare a fare lo sgambetto alla “signora”. La Juventus non ha bisogno di presentazioni, andrà in scena al “Via del Mare” con una cornice di pubblico degna della serie A. La squadra di Allegri è in netta ripresa dopo un avvio di stagione molto stentato e si è rimessa in marcia in campionato, mentre in Champions, non riuscendo a giocare sui suoi livelli standard, non ha centrato la qualificazione agli ottavi. I campioni bianconeri li conosciamo tutti. Anche il Lecce ha bisogno di risalire la china dopo l’opaca prova contro il Bologna.

Un Lecce al quartultimo posto deve ritrovare smalto e motivazioni per continuare a lottare senza indugi. Il margine di distanza dalla zona retrocessione è ormai risicato, lo stesso Bologna con la vittoria sul Lecce ha fatto un bel balzo in avanti, a dimostrazione di quanto contino i tre punti. Se è vero che i successi in campionato si costruiscono in casa, allora il Lecce deve espugnare il “Via del Mare”, con coraggio e determinazione. Solo così avremo la certezza di giocarcela fino in fondo. Contro i bianconeri ovviamente non sarà facile invertire la rotta delle ultime giornate sottotono, ma i giallorossi devono dare un segnale e nel calcio un exploit è all’ordine del giorno.

Il Lecce ha le capacità tecniche per fare l’impresa contro una big del campionato che verrà qui per imporre il suo gioco a viso aperto, senza troppi calcoli. A mister Baroni spetta il compito di ricaricare la squadra che potrà avere maggiori spazi per esprimere il suo potenziale tecnico. Contro il Bologna non c’è stata storia, partita opaca e scialba dei giallorossi, da dimenticare in fretta. I felsinei sin dall’inizio hanno messo la partita sul piano fisico e si è visto, la tensione agonistica ha dominato la gara, che non ha regalato grandi emozioni. Arnautovic su rigore (13’) e Ferguson di testa (35’) hanno piegato le linee giallorosse già nel primo tempo, i rossoblù hanno agevolmente controllato il campo nella ripresa, senza lasciare grandi spazi ai tentativi stentati del Lecce di riaprire la partita.

Molti giallorossi sono apparsi spenti, Banda, Strefezza, Hjulmand non hanno inciso minimamente. Solo Baschirotto e Oudin hanno tenuto acceso il lumicino delle speranze. Non è il Lecce che ci piace quello visto al “Dall’Ara”, occorre uno scossone per riaccendere la miccia dell’entusiasmo e della grinta. Sono parole che si ripetono spesso nel calcio, ma sono il sale di qualsiasi sport. Dopo undici giornate è tempo di raccogliere qualche punto in più in casa, senza recriminare troppo sulle scelte arbitrali per non dare alibi alla squadra, perdoniamo in generale qualche calciatore in odore di nazionale che ha forse tirato un po’ i remi in barca.

Nuove soluzioni tecnico-tattiche devono portare maggiormente al tiro il Lecce, non solo con assist esterni, ma anche per vie centrali. Incrementare le reti fatte è il nocciolo della questione, ciò comporta inevitabilmente una difesa più scoperta e maggiori rischi di subire gol, ma le vittorie contano, al di là della visione di gioco di un tecnico, questo è il sale del calcio.

Stefano Bonatesta