È la primavera 1936, anno XIV dell’Era Fascista, e l’Etiopia è italiana. È in questo conteso che la penna – magistrale come sempre - di Giuseppe Calogiuri, avvocato con la passione del romanzo noir, fa «vivere» le vicende di Liberty Hotel. Ovvero la famosa nevicata del ’36, il suo nuovo romanzo edito da Musicaos Editore nella collana «Le Citrine». Calogiuri questa volta trasporta il lettore nel passato, esattamente nel 1936, in piena epoca fascista, dove il protagonista è Zeno Fontana, giornalista vicino al regime, pronto a sbrogliare le vicende che lo vedranno coinvolto dopo che Benito Mussolini lo convoca per affidargli un incarico delicato: recarsi in Germania e apprendere suggerimenti di propaganda da Joseph Goebbels, gerarca nazista e ministro del Reich. Zeno Fontana è un uomo calato nella sua contemporaneità, che si affaccia in un periodo storico difficile, sul quale si addensano nubi oscure. La Germania tuttavia resterà un miraggio per l’emissario del Ministero della Propaganda, perché un incidente di percorso lo bloccherà in un isolato borgo montano tra le Alpi Retiche, più precisamente nel «Liberty Hotel», luogo enigmatico che sembra sfuggire al controllo di Roma, e nel quale una bambola posseduta e malvagia semina panico e sangue tra i pochi abitanti. Dalla caligine del passato emergeranno, tra omertà e segreti, accadimenti nascosti sotto il bianco candido della neve alpina, pronta a tingersi nuovamente di rosso porpora. Controverso, realista, lucido e impietoso, questo romanzo di Giuseppe Calogiuri ci riporta indietro al secolo scorso per riscriverne una pagina rimasta nascosta. Giuseppe Calogiuri (Lecce, 1978), avvocato, docente universitario e giornalista per MilanoNera, ha esordito nella narrativa nel 2005 con il racconto noir Una buona giornata (premio Corto Testo) pubblicato nell’antologia Corto-Testo. Istantanee sulla città (Edita, 2005), ristampato nel 2020 e nel 2022 nella raccolta Solstizio di morte. Per Lupo Editore ha pubblicato i gialli Tramontana (2012) e Cloro (2016) ed è tra gli autori che hanno prestato la propria penna tra le pagine della raccolta Una frisella sul mare. Per Musicaos Editore pubblica nel 2019 i racconti brevi de Il Macellaio (finalista dell’edizione 2019 del Garfagnana in Giallo) e Indelebile, approdato alla Fiera internazionale del libro a Francoforte ed al Salone Internazionale del Libro di Torino. Nel 2021 riscrive a quattro mani l’opera Processo a Socrate in una versione teatrale portata in scena dall’attore Enzo De Caro. Il suo peculiare lessico letterario è trattato nel manuale di linguistica italiana Puglia in noir (professoressa Maria Carosella, Società di Storia Patria per la Puglia, 2013, Accademia della Crusca) adottato dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, accanto a Gianrico Carofiglio, Donato Carrisi, Gabriella Genisi, Giancarlo De Cataldo e Omar Di Monopoli.