Torna in una eccezionale versione invernale il Premio Calandra 2022, giunto alla sua XVI edizione. Sul palcoscenico del Teatro Comunale di Tuglie si avvicenderanno, dall’ultima settimana di novembre e fino a metà dicembre, i quattro spettacoli finalisti che racconteranno il femminile, con le sue implicazioni e il suo complesso universo di simboli e storie. Obiettivo di questo tributo è comporre un mosaico di storie quanto più possibile composito, che possa dar voce alle infinite e sempre nuove forme del femminile, in relazione a se stesso, al maschile, alla Storia. Non solo, dunque, racconti di soggezione e passività, di violenza e di oppressione, ma anche di eroismo, fragilità, pudore, coraggio, forza, fortuna, sventura, abilità, scaltrezza. A siglarlo è come sempre la Compagnia Teatrale Calandra con il patrocinio del Comune di Tuglie. Ad aprire la kermesse sarà venerdì 25 novembre la Compagnia SenzaTeatro di Ferrandina (sipario ore 20.30) con lo spettacolo Maria Barbella. Dal braccio della morte alla vita di Davide Di Prima e Adriano Nubile, con Francesco Evangelista. Si tratta della storia di una giovane emigrata Italiana di Ferrandina, in provincia di Matera, che a Manhattan, il 26 aprile 1895, tagliò la gola a Domenico Cataldo, un lustrascarpe di Chiaromonte che la sedusse con una promessa di matrimonio e poi abbandonata. Dopo un processo frettoloso e venato di razzismo, Maria venne condannata alla sedia elettrica, all’epoca da poco introdotta. Un processo sommario che si snoda tra i temi dell'amore, della dignità e della libertà e che giungerà all’attenzione di Cora Slocomb, un’americana sposata al nobile friulano Conte di Brazzà. Dall’Italia, leggendo il New York Times, Cora scoprirà, infatti, la storia di Maria, che la condurrà a riflettere sulla legittimità della condanna, sul razzismo che ne è alla base e sull’influenza dell’opinione pubblica. Giovedì 1° dicembre sarà la volta di Rusina, di e con Rossella Pugliese della compagnia Deneb e.t.s. di Roma, che racconterà di uno scambio di ruoli tra nonna e nipote, in una dialettica generazionale che verte attorno alle vertiginose innovazioni di una modernità che incombe e a cui, nonostante tutto, l’anziana donna tenta di adattarsi, crescendo la nipote per offrire alla figlia la possibilità di curarsi lontano da quel piccolo paesino vissuto come una punizione divina. Lei, che ha superato la morte di una figlia trentenne, il dolore di un figlio nato morto, la fame, un matrimonio forse infelice e il morso di una vipera. Venerdì 9 dicembre, la scena sarà della compagna Resistenza Teatro di Napoli, che presenterà Juorne, di Diego Sommaripa, con Chiara Vitiello: un flusso di parole e azioni irreparabili. È la storia di una donna che, col suo colorito napoletano, cercherà di vincere la sua guerra brutale e quotidiana, il dramma di crescere un figlio disabile. Lo spettacolo mostra, dunque, un personaggio che compie un percorso di autoinganni e desideri alle prese con la dura realtà che irrompe nella figura di un’invisibile, ma concreta assistente sociale. Si chiude il 16 dicembre con Bandiera bianca. Una riflessione tragicomica sul mondo del lavoro oggi, di e con Alessandra De Luca (Lecce). A seguire, la cerimonia di premiazione e di assegnazione del Premio Calandra 2022 e del Premio Ketty Volpe, che sarà assegnato dall’Associazione «Il Sorriso di Ketty» alla migliore prova attoriale. Saranno assegnati anche i premi «Migliore Spettacolo per la giuria tecnica» e «Migliore spettacolo per il pubblico». Inoltre, da quest’anno gli spettatori al di sotto dei 18 anni che sceglieranno di abbonarsi all’intera rassegna del Premio Calandra potranno far parte della Giuria Giovani, che assegnerà un Premio Speciale al «Migliore Spettacolo per i/le giovani». Ospite della serata finale, il chitarrista Rocco Giovanni Mastrolia. Ingressi: singolo 7 euro, ridotto minorenni 5 euro, abbonamento 20 euro. Infoline: 346.3450613 – 333.7161061 – 338.9016288 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Si alza il sipario sul XVI Premio Calandra
- Giuseppe Pascali
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