Chiesette di campagna in provincia di Lecce” (Edizioni Grifo) è il libro di Michele Mainardi, che l’autore ha presentato con il direttore del Museo Castromediano, Luigi De Luca, presso la sala teatro del Convitto Palmieri, lo scorso 13 gennaio, alla presenza di numerose e attente persone. Il libro, corredato da un ampio repertorio fotografico, conduce il lettore alla scoperta di quei numerosi luoghi di fede sparsi nelle campagne salentine, narrando storie, tradizioni ed emozioni. La pubblicazione è inserita nella linea editoriale “Leggi la Puglia”, in cui confluiscono tutte le pubblicazioni del Consiglio regionale della Puglia, realizzate con il coordinamento della Sezione biblioteca e comunicazione istituzionale.

Il libro racchiude le testimonianze di pietra della religione in campagna, quella dell’altro ieri, della civiltà contadina. I tempietti e le chiesette che sono sopravvissuti al tempo, e alle manomissioni compiute per i motivi più diversi, vedono la luce di pagina curata per dar significanza a ciò che rappresentano: un bene culturale che non dovrebbe passare inosservato. Per rendere l’idea del valore di storia, di fede, di vissuta devozione dei segni del sacro nei campi della fatica - e pure nelle pertinenze delle signorili dimore della villeggiatura nella quiete dell’Agro salentino - c’è un solo modo per non cadere nel banale di una descrizione di superficie: raggiungere una ad una le cappelle, sostandovi quanto basta per trarne elementi di condivisione emozionale. Eh sì, se non si entra nella dimensione esperienziale – che è scoperta, riflessione e stimolo ad andare oltre ciò che è al momento visibile, presente nell’assenza che molto ha consumato del com’era – poco si percepisce dei significati che stanno (ancora) dentro l’essere (se pur ammaccato) dei vecchi luoghi di culto affacciati sulle terre del lavoro sudato. Ecco, allora, che soltanto la scrittura bozzettistica riesce a fermare le sensazioni provate stando a rimirare quella chiesettina malconcia e solitaria, che tanto ci affascina, col suo profilo genuino. C’è l’anima di chi l’ha concepita in quell’immobile di gente campestre.

Michele Mainardi (Padova, 1958), già docente di geografia nelle scuole, scrive dal 1985 ininterrottamente. I suoi interessi si incentrano sulla storia del territorio pugliese, salentino in particolare. Al paesaggio, diacronicamente studiato, ha dedicato numerosi saggi, anche sotto forma di monografia. Molte pubblicazioni, firmate come autore o curatore, hanno infatti per tema la ricostruzione storica delle vicende della trasformazione dell’ambiente, in età perlopiù contemporanea, relative ad aree della provincia di Lecce. Il “filo rosso” che lega ogni indagine è la ricerca d’archivio (e cartografica) mai disgiunta dall’analisi “sul campo”. La fotografia storica, infine, opportunamente decodificata, sostiene anche il racconto di paesaggio, che incessantemente lo muove: a continuare “a camminare” in lungo e in largo per le amate contrade di casa, della sempre cara, vecchia e nuova Terra d’Otranto. “Chiesette di campagna in provincia di Lecce” (Edizioni Grifo) di Michele Mainardi, (pagine 464, 100 euro), è interamente a colori.