Che Lecce, ancora grande con le grandi, ha espugnato il Gewiss Stadium di Bergamo, vincendo contro la Dea Atalanta. Complimenti ai ragazzi da mister Baroni, e da tutti i tifosi veri e dagli appassionati di calcio. Tredicesimo in classifica, con dieci punti in più dalla zona retrocessione, la salvezza adesso non è solo un sogno, siamo vicini al traguardo, con altri dieci punti è fatta. Dieci punti, sono tanti, ma questo Lecce sta dimostrando di poterli conquistare, alla 24ma giornata attende il Sassuolo al “Via del Mare”. Sulle ali dell’entusiasmo non molliamo ora, massima attenzione e concentrazione, i giallorossi a questo punto sono la vera sorpresa del campionato, nessuno avrebbe scommesso un cent per la sua permanenza in serie A ad inizio stagione tra gli addetti ai lavori.

Questo dimostra che il lavoro e la qualità pagano, come andrà a finire lo vedremo, ma il risultato è già evidente così. Un club nuovo, senza grandi risorse, che in pochi anni ha centrato due promozioni nella massima serie, che dire di più. Il Lecce ha giocatori forti, è una squadra che ha grandi potenzialità, lo ha affermato mister Gasperini. Contro l’Atalanta abbiamo visto una gara quasi perfetta, formazioni rinnovate per squalifiche ed infortuni da ambo le parti, ma i sostituti sono stati all’altezza dei loro compagni assenti. Dal primo minuto Banda, Ceesay, Tuia e Maleh per Strefezza, Colombo, Umtiti e Gonzalez.

Dopo solo 4 minuti Lecce in vantaggio con il gambiano Ceesay, tiro dalla lunga distanza preciso a fil di palo. Volevamo più coraggio al tiro ed Assan ci ha accontentato. Reazione degli orobici, che provano a scardinare l’attenta difesa leccese, ci pensa anche Falcone a tamponare qualche falla. Il dispendioso pressing alto dei giallorossi ha sparigliato l’imprevedibilità di manovra dei nerazzurri. Nella ripresa l’Atalanta ha provato a forzare la retroguardia leccese con maggiore aggressività, con le sortite offensive di Boga e Lookman, ma è stato il Lecce a raddoppiare al 74’ con una bella “inzuccata” di Blin.

Mister Baroni ha cementato il gruppo, costretto ad una serie di cambi forzati la squadra non sbanda, si difende con ordine. All’esordio Ceccaroni in difesa, tridente cambiato per dare fiato alla squadra, anche l’acciaccato Strefezza buttato nella mischia ha contribuito alla causa con il cross trasformato dal francese. Poi l’errore di Falcone all’87’ ha permesso agli orobici di riaprire la partita, con un rinvio sull’entrata in scivolata di Hojlund, il rimpallo ha fatto il resto. Minuti finali intensi, il pronto riscatto di Falcone su tiro a botta sicura di Muriel nel recupero decreta la vittoria netta e meritata del Lecce.

Festa grande per i tifosi. Adesso il Sassuolo, che non sta vivendo la sua stagione migliore, la squadra di Frattesi, Defrel e Berardi si è impantanata nelle sabbie mobili della bassa classifica e non riesce a risalire la china. Sfida insidiosa, da non sottovalutare. Il Sassuolo rimane comunque una squadra capace di vincere con chiunque. Come ha detto il presidente giallorosso, niente distrazioni.

Stefano Bonatesta