Le opere di Arnaldo Miccoli in mostra alla Galleria del Palazzo Ducale dei Castromediano a Cavallino. Si chiama «Patti e Ricatti» la personale del pittore cavallinese, che per oltre cinquant’anni ha vissuto a New York le cui opere sono in collezioni pubbliche e private sia in Europa che negli Stati Uniti. «La mia produzione artistica si sviluppa in tre fasi – spiega il maestro Miccoli - La prima fase che va dal 1969 al 1980; è questo il periodo delle parate, teatrini lo splendore e le distrazioni delle feste del sud (Un immenso continente che, dall’Adriatico e dallo Ionio scorre sin negli oceani che circondano il nuovo mondo, il tripudio dei colori, i palloncini fermi in un’aria densa, i bastoni variegati, i simboli ripescati in profondissimi depositi umani. La seconda fase inizia nel 1981 e dura fino al 1988 è (il periodo Magico Grottesco). Caratterizzato dal prevalere per l’elemento psichico, per la pulsione che viene dal profondo, per il viaggio nell’al di là del reale, nei regni oscuri e magici del mito. La tematica dell’inquinamento atmosferico e dei disastri ambientali è tale da non potermi lasciare indifferente; questi eventi danno vita alla terza fase della mia produzione, con opere tipo Narciso Clonato, Surprise 2023, Strillando a bocca Chiusa, e 11 Settembre 2001 U.S.A, Wrong Target, Don’t Talk, Colpo d’Occhio, Proserpina, Short Cut, Trophy, The Broken Arrow, Ennesimo tentativo di Equilibrio, Trigeminal Birth, The Red Comb, Untitled,Ricomposizione, Adozione, Prifile in Green. Girl with Cell Phone, Domus Dei... queste opere sembrano molto più lontane dai ciquanta anni fa quando dipingevo La Contadina Pugliese e le Masserie Salentine. Ora le tele sono pregne di una specie di figure nate da una apocalisse post moderna in cui la terra brucia con i suoi esseri luciferini. Il divario tematico, stilistico, emotivo e ideologico è fortissimo; ciò indica il grande sviluppo come artista e un impegno sempre più forte per la difesa di questo nostro Nobile Pianeta e di tutti gli esseri che lo costituiscono. Nasce così Patti e Ricatti, ritratto attuale di un ennesimo conflitto generale, ove la demenza grave e irreversibile di questo millennio porta alla inevitabile sconfitta “dell’intera Genesi”. La mia Arte si pone al servizio dell’umanità non come glorificazione di eventi negativi, ma sempre e solamente come denuncia degli stessi. I miei dipinti sono in gran parte eseguiti con olio su tela, sebbene spesso mi servo anche dell’acrilico e di tecniche miste». Dice di Miccoli Franca De Masi: «Arnaldo Miccoli, nelle sue opere, ha una visione utopica e distopica della realtà storico-sociale contemporanea, che manifesta con un tripudio di forme e di giochi cromatici che affascinano lo spettatore. Nella collezione “Patti e Ricatti” le tele sono un carosello di emozioni, di energie, di vivacità, dove protagonista è l'essere umano con le sue interpretazioni ironiche, giocose, carnevalesche, allegoriche, ma mai scontate. L' artista, con pennellate di nudità e di metafore, svela debolezze umane, drammi, pathos che invitano lo spettatore alla riflessione ed al superamento delle criticità, facendo centro su quel bersaglio sempre presente nei suoi dipinti. La sua arte ha una funzione catartica perché, come affermava Picasso, “spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità”. Egli dipinge l'avventura della vita che, con i suoi eventi, come uno tsunami, ci travolge e sconvolge, ma è sempre sublimata da un messaggio di Speranza e di Verità. Le opere di Arnaldo hanno il potere di creare e ricreare, perché la sua arte non è la simulazione della vita, ma è la stessa vita». Arnaldo Miccoli è nato a Cavallino di Lecce. Diplomato all’istituto statale d’arte “G. Pellegrino” di quella città, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma con Peppino Piccolo e Franco Gentilini e l’Università Cattolica degli Studi Sociali di Roma. Nel 1965 parte per gli U.S.A., dove vi trascorre i primi anni della sua permanenza, alternando all’insegnamento la pittura, l’illustrazione e il restauro di opere d’arte. Nel 1973 torna a Roma e vi si stabilisce con la famiglia per quasi due anni. Di questo periodo sono le mostre in Italia e in Europa. Nel 1975 rientra nuovamente negli U.S.A. e si dedica a tempo pieno alla pittura ed alla illustrazione di riviste come Playboy, Penthouse e Swank. Nel frattempo tiene mostre personali e collettive in varie città degli Stati Uniti e d’Europa. Nel 1979 rientra nuovamente in Italia, questa volta in Toscana a Montecatini Terme, per un soggiorno di circa due anni, esponendo a Roma Milano, Firenze e Lecce le sue opere. Nel 1981 rientra negli U.S.A. per stabilirsi definitivamente a Tenafly nel New Jersey. Nel 2008 rientra in Italia e si stabilisce definitivamente a Cavallino, dove vive e opera. La mostra resterà aperta sino al 12 maggio 2023 dal martedì al giovedì dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e venerdì, sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 17 alle ore 20. Ingresso libero.