Prima sconfitta del Lecce allo Stadium di Torino, una rete di Milik al 57’ di testa su sponda di Rabiot fa perdere l’imbattibilità ai giallorossi. Era abbastanza prevedibile, contro certe squadre anche un episodio cambia la partita, quello che importa è che il Lecce se l’è giocata fino in fondo, non sfigurando al cospetto dei bianconeri. Con un pizzico di attenzione in più il pareggio era alla nostra portata. Formazione rinnovata da mister D’Aversa, in campo da titolari Dorgu, il rientrante Baschirotto, Venuti, Blin e Oudin. Tutto come da copione, buon Lecce, prima sconfitta e Napoli in agguato al “Via del Mare”.

Osimhen, Kvara e compagni con Garcia in panchina non hanno ancora ritrovato lo smalto e il gioco della scorsa straordinaria stagione. Una cavalcata spettacolare, che ha permesso a mister Spalletti di vincere lo scudetto in una piazza infuocata come quella di Napoli. Ripetersi è difficile, i partenopei verranno a Lecce per ritrovare il passo delle grandi, dopo il netto successo contro l’Udinese si cerca continuità in trasferta. Ci vorrà il miglior Lecce per fermarli, quello che vuole far diventare il “Via del Mare” il proprio fortino, per continuare a vincere in casa, luogo in cui si costruiscono le stagioni importanti.

Contro i bianconeri è mancata la rete, il Lecce non ha trovato lo spazio per inquadrare la porta. Pressing, recuperi di palloni e ripartenze non sono bastati per scardinare l’attenta difesa juventina. Un muro di gomma ha respinto i vani tentativi d’assalto dei salentini. Ed è da qui che bisogna cominciare a lavorare, perché di fronte a difese più quotate il Lecce deve creare almeno due o tre occasioni da rete nitide. Come, spetta a D’Aversa trovare le soluzioni giuste. Il Lecce ha una rosa completa, con cui si possono provare vari accorgimenti tattici, Oudin si adatta al ruolo di esterno e di mezzala, Almqvist e Strefezza si possono scambiare le fasce, con Sansone e Piccoli la squadra può cambiare modulo offensivo durante la gara e via dicendo, ma bisogna lavorare anche sulla profondità e le triangolazioni in area di rigore, sul quel gioco di sponda che ha consentito alla Juve di scardinare la difesa giallorossa.

Ovviamente, se il Lecce continua a giocare così potrà salvarsi tranquillamente, ma se si riuscisse a dare alla manovra finale quel tocco di classe in più sarebbe festa per tutti i tifosi e gli appassionati di calcio. La classifica comincia a delinearsi con maggiore attendibilità dopo sei giornate, il Lecce rimane ancora in alto, speriamo il più a lungo possibile. 

Stefano Bonatesta