La splendida cornice di pubblico del Via del Mare, circa 27mila spettatori, merita il palcoscenico della serie A. Entusiasmo alle stelle, esplosione di gioia per le reti della grande rimonta, grandi emozioni. Una giornata straordinaria, da almanacco del calcio, che può regalare il gioco del "pallone" con la sua imprevedibilità. La partita: muovere la classifica era di fondamentale importanza per non rischiare di rimanere impaludati in una zona rischiosa, meglio un “puntone” di niente. Adesso il Lecce ha 14 punti, mentre il Cagliari terzultimo ne ha 9.

Contro il Milan abbiamo visto una partita dai due volti, tra primo tempo da dimenticare e secondo da incorniciare. Si era messa bene, diciamo, la gara con l’infortunio a Leao al 10’, il portoghese è potenzialmente uno dei più forti calciatori del mondo, lo dimostrerà quando troverà più continuità ed intelligenza tattica. Ma rossoneri vanno comunque in vantaggio con l’incursione di Theo in area di rigore, assist per il cecchino Giroud, che non perdona e segna anche di panza al 28’. Raddoppio del Milan con Reijnders al 35’, che poco dopo centra il palo. Il Lecce sbanda un poco, sul secondo gol abbiamo visto Pongracic indeciso. Ci prova l’inesauribile Banda a scuotere i giallorossi scaldando i guanti di Maignan.

Nella ripresa il Milan controlla la partita, mentre il Lecce appare un po’ rassegnato. Intorno al 60’ i cambi di mister D’Aversa che restituiscono alla squadra giallorossa le giuste motivazioni. Accorcia le distanze Sansone con la zampata vincente al 66’, su sponda di testa del ritrovato Blin, poco dopo magico raddoppio di Banda che si aggiusta la palla e con un tiro a giro fa secco il portiere rossonero al 70’. Lo zambiano finalmente segna, esplode il Via del Mare. Ma le emozioni non finiscono qui. Il Lecce vola sulle ali dell’entusiasmo, palo di Sansone di testa, poi nei minuti di recupero espulsione di Giroud per proteste, Falcone rilancia, Piccoli stoppa, si gira e fa partire da fuori area un bolide che si insacca a fil di palo al 94’. Rete spettacolare, apoteosi al Via del Mare, ma il Var è in agguato e soffoca l’esaltazione trionfale dei tifosi.

Finisce pari e patta tra mille proteste. Partita comunque memorabile per intensità ed emozioni, ora la prossima. Tredicesima giornata, dopo la consueta sosta per la Nazionale che affronterà la Macedonia del Nord e l’Ucraina, gare valide per la qualificazione agli Europei. Il Lecce giocherà la sfida salvezza sul campo del Verona, allo stadio Bentegodi, squadra guidata dall’ex Baroni. Sullo sfondo della 13ma giornata il big match Juve-Inter. Poi Bologna, Empoli e Frosinone, quattro scontri diretti importanti nelle prossime giornate, un calendario che ci consentirà di misurarci con queste agguerrite dirette concorrenti; con il Bologna che ad onor del vero sta tentando il salto di qualità. Il campionato sta entrando nel vivo con partite sempre più importanti e risultati sorprendenti.

Il Lecce deve andare avanti e macinare punti. Il Verona penultimo in classifica (8 punti) sta vivendo un momento infelice, la squadra di mister Baroni appare un po’ frastornata dagli ultimi risultati negativi. Djuric è il calciatore più pericoloso tra gli scaligeri, ma anche Bonazzoli, Saponara, tutta la squadra non va sottovalutata. Nel complesso i gialloblù sono una squadra robusta, molto fisica. Le partite si vincono sul campo con prestazioni all’altezza, il Lecce può contare su un gruppo in ripresa, con Banda, Sansone e Piccoli in grande evidenza.

Il Var: neanche tutti gli addetti ai lavori sono concordi sull’episodio di Lecce, anche l’espulsione precedente, sul francese rossonero, è stata giudicata eccessiva, alcuni arbitri applicano alla lettera il regolamento, altri sono più permissivi, punto e basta. Da elogiare la sportività di molti tifosi milanisti. Meglio non alimentare inutili polemiche e proteste che potrebbero essere controproducenti per la tranquillità dell’ambiente leccese. In fin dei conti il Lecce non è caduto nell’abisso, il Lecce è vivo, viva il Lecce. 

Stefano Bonatesta