Contro la società del sorpasso. Il pensiero antimeritocratico di don Tonino Bello (San Paolo) e Pensieri (Guida). Sono le due pubblicazioni di Enrico Mauro che l’autore presenterà alla libreria Palmieri (via Salvatore Trinchese, 62) di Lecce il 14 dicembre, dialogando con il giornalista Andrea Aufieri. Siamo sicuri che quello meritocratico sia il migliore dei sistemi possibili? Attraverso l’analisi del linguaggio di don Tonino Bello Enrico Mauro, docente, ricercatore di Diritto amministrativo all’Università del Salento, specializzato nella critica della società e della mentalità meritocratica, confuta una corrente molto in voga di questi tempi. Contro la società del sorpasso. Il pensiero antimeritocratico di don Tonino Bello è un libro importante. L’amato vescovo di Molfetta, presidente di Pax Christi, era avverso a tutto ciò che avrebbe potuto espandere le crepe nella già massacrata società italiana. Nonostante questo, le parole d’ordine che delineano il pensiero meritocratico continuano a essere elogiate o, quanto meno, date per scontate: efficientismo, competitività, darwinismo sociale. Quello che dovrebbe essere un autorevole saggio socio-economico di un apprezzato docente universitario, diventa molto di più. Oltre a questo, infatti, è un’esegesi filologica e laica di un uomo di Chiesa che aveva sentito la stringente necessità di fare qualcosa di incisivo per gli ultimi della società. Ed è anche la personalissima descrizione incarnata di quello che il pensiero meritocratico vuole ignorare, dimenticare, annientare: l’umana fragilità. Qui resa vivida e sorprendente dell'inaspettata vicenda biografica dell’autore. Un libro imprescindibile per chi vuole riflettere sul tema della società del sorpasso, sulle disuguaglianze e sulle possibili azioni concrete per contrastarlo, a partire dal linguaggio. A fare il paio con questo interessante libro è Pensieri, un testo che aiuta ad approfondire il punto di vista di Mauro sulla società, l’economia e la politica italiana. Un «quasi-diario – come scrive lo stesso autore - che è quasi un non-diario», in cui Mauro raccoglie «pensieri autobiografici e pensieri tratti da fatti di cronaca: un terremoto, la pandemia, gli sbarchi dei migranti e accoglienze non proprio accoglienti».