«Stessa storia, stesso posto, stesso bar». Sono le parole di incipit della canzone degli 883 Gli anni e le scomodiamo per pochi istanti, quanto basta per farne un paragone sostanziale con le vicende del romanzo Non torneremo più di Sandro De Nigris (Narcissus). Perché è impossibile non legare la nostalgia cantata da Max Pezzali & Co. con la vena malinconica che traspare dalle vite di Roberto e Massimo, protagonisti positivi o negativi, come li si voglia delineare, di una gioventù vissuta ma che indietro non torna più, nel bene e nel male. Quella raccontata da De Nigris con un perfetto stile narrativo, elegante e immediato. «Non lo so che faccio qui» canta Pezzali, e non lo sa neanche Massimo quando rientra in un paese e in una realtà, anche familiare, che non è più la sua e che per certi versi non lo riconosce e non la riconosce. Gli errori, le leggerezze di un tempo diventano spettri dell’oggi che gli impediscono di essere accettato come vorrebbe. E allora non resta che il ricordo del protagonista, della gioventù volata via, della spensieratezza (anche troppa, volendo), dei palpiti dell’amore, degli errori e che racconta sul filo dell’amarcord ruotando intorno alla figura centrale di Roberto, il suo amico di sempre, due vite segnate dagli eventi, ferme la palo con il tempo che scorre ed un sogno che non vedrà la luce del giorno. Sono «Gli anni in motorino, sempre in due; gli anni di qualsiasi cosa fai; gli anni del “tranquillo siam qui noi!”», quelli che il lettore comincia a vivere attraverso le vite dei protagonisti, a volte immedesimandosi in essi, ancora più spesso sentendoli vivi e vicini da voler interferire nel loro mondo.  Sullo sfondo della storia c'è Lecce e il Salento, non oleografico ma dipinto attraverso le sue essenze care all'autore e manifestate attraverso i personaggi. C’è tanta nostalgia nell’animo di Massimo, che tocca il suo apice quando forte diventa il desiderio di rivedere Roberto. Troverà però una figura cambiata, nell’animo e nello spirito, ma con un sogno rimasto immutato: quello della California. Ma ormai non è più tempo, perché «il tempo passa per tutti lo sai. Nessuno indietro lo riporterà, neppure noi».