Dieci lustri vissuti tra medicina e musica, fedele a Ippocrate quanto a Mozart. Antonio Montinaro, il medico-musicologo, ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera con il libro Io, neurochirurgo. 50 anni di vita professionale (Milella Edizioni), un compendio della sua lunga carriera di gradevolissima lettura in grado di catturare l’attenzione con qualunque spirito lo si voglia leggere, se come saggio oppure seguendo il piglio narrativo dell’autore, che fa del testo un delicato romanzo della sua vita. Antonio Montinaro, una laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Padova con 110 e lode, specializzazione in Neurochirurgia, è stato direttore dell’U.O. di Neurochirurgia dell’ospedale «Vito Fazzi» di Lecce dal 2000 al 2011. «Tratteggiare il percorso di una lunga vita professionale non è operazione agevole» dice Montinaro, prima di iniziare una narrazione sviluppata sul filo del ricordo e delle emozioni, vero e proprio leitmotiv di tutto il percorso. «Richiede tempo, capacità di discernimento e di sintesi, onestà intellettuale e costante applicazione» aggiunge. E, quasi fossero delle indicazioni di viaggio, dice ancora: «Nella mia vita musica e professione hanno convissuto da sempre. Inevitabile quindi far ricorso alla capacità evocativa della musica, che com’è noto è unica e straordinaria». È da Calimera, esattamente il 22 novembre del 1952, che comincia questo affascinante racconto, per molti un giorno come tanti, per Montinaro invece quello in cui «si verificò l’evento che ha condizionato la mia esistenza e successivamente indirizzato la mia scelta professionale». E come nello scorrere di un romanzo l’autore ci conduce negli anni a seguire della sua vita, fino al suo incontro con la musica: galeotto fu il Notturno in si bem min Op 9 di Chopin che gli «spalancò la porta immensa della strada maestra». E poi gli studi, gli anni padovani dell’università, gli amici, Praga, Bratislava fino al ritorno a Lecce con la guida del professor Bartolomeo Armenise, «il mio primo maestro», come lo definisce Montinaro. E in questo excursus non poteva l’autore non ricordare la realizzazione del nuovo «Vito Fazzi» e la nascita del Reparto di Neurochirurgia prima di giungere al cuore dell’opera: Sala operatoria e musica, una congiunzione della quale Montinaro è stato pioniere, introducendo le note di Mozart, compositore da lui tanto amato, nel luogo in cui le sue mani ridavano speranze ai pazienti. L’ideale «secondo tempo» di questo racconto poi, Montinaro lo riserva ad una parte strettamente legata alla medicina e alle patologie, sopratrtutto neurologiche, per giungere a trattare del rapporto tra medico e paziente oggi, tra intelligenza artificiale e telemedicina. «Sono convinto – dice - che la scelta medica presupponga un sentimento positivo ed entusiasta del vivere e la fondamentale consapevolezza che trovarsi di fronte ad un malato non significa essere di fronte ad un caso da risolvere, ma ad una persona col suo dolore, le sue difficoltà, il suo mistero. E ciò in una prospettiva squisitamente laica. I progressi tecnologici e la diffusione su larga scala delle conoscenze acquisite con l’uso dei sistemi informatici rappresentano indubbiamente una forza positiva per migliorare l’accesso al mondo della medicina, ma c’è un aspetto negativo non trascurabile: può succedere che venga messo in discussione il ruolo degli esperti tradizionali, arrivando talora a provocare la loro esclusione, laddove è sempre indispensabile la loro collaborazione in quanto gli unici detentori di conoscenze ed esperienze approfondite acquisite sul campo». A corredo di questo interessante libro, una serie di fotografie che scandiscono alcuni dei momenti rievocati e una lunga rassegna stampa che ha interessato l’autore, tra i suoi successi professionali e quelli raggiunti sulle ali della musica. La prefazione è di Rosario Tornesello, postfazione di Carlo Alberto Augieri. Antonio Montinaro è stato Presidente del Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Neuro-Oncologia nel 2007 e del Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurochirurgia nel 2009. Ha al suo attivo 64 pubblicazioni neuroscientifiche. È fondatore dell’Associazione Mozart Lecce. Con Zecchini Editore ha pubblicato: Musica e cervello. Mito e Scienza; Musica e cervello 2. Emozioni, genetica e terapia; Melodie ossessive. Autobiografia in musica (Zecchini). Con Mimesis ha pubblicato Musica e destino.

Giuseppe Pascali