Un’indagine sulla cura musicale e coreutica della Magna Grecia, comparata con la terapia dei morsicati dalla mitica taranta, per mettere capo all’armonia degli opposti. Ecco La Grande Armonia: la terapia musicale in Magna Grecia e il tarantismo (Argo), il volume di Pierpaolo De Giorgi, filosofo ed etnomusicologo che torna in libreria con questo suo nuovo lavoro. Nelle vicende di questo animale simbolico, che “possiede” le tarantate e le obbliga ad una terapia musicale e coreutica in trance, secondo l’autore, la tradizione del Salento si connette con quella di Taranto, capitale della Magna Grecia, e con l’antico rimedio dell’armonia, presente nei riti di Dioniso, di Apollo e della Grande Madre. Il volume sta suscitando un forte interesse in tutta la Puglia per le numerose innovazioni presenti, tra le quali le foto esclusive e rivelatrici delle immagini di un vaso della seconda metà dell’VIII sec. a.C., proveniente da un santuario di Sparta, che riproducono la prima forma di tarantismo al mondo, vale a dire una terapia musicale e coreutica contro il morso di uno scorpione, praticata non a caso dagli stessi Spartani che nel 706 a.C. hanno fondato Taranto. Dopo i saluti e la presentazione dell’evento a cura dell’architetto Fabiana Cicirillo, assessore alla cultura, e del moderatore Giacomo Fronzi, docente dell’Università di Bari, le linee-guida del volume saranno tracciate da Arianna Fermani, docente di filosofia antica dell’Università di Macerata e traduttrice di Aristotele, che ne ha scritto l’Introduzione. Secondo la Fermani, De Giorgi mostra che in questa tradizione, gestita dalle donne come i culti di Dioniso, l’euforico rito della pizzica e lo stato modificato di coscienza della trance rappresentano forme di quel “divino delirio”, già celebrato da Platone, grazie al quale l’uomo si ricongiunge con la totalità. La terapia consiste essenzialmente nel fatto che la psiche, tramite il rito di stampo dionisiaco e lo strumento della musica e della danza, “si riappropria dell’armonia perduta, inverte il suo status emozionale e guarisce”. Per l’autore, la grande armonia è struttura fondamentale della realtà e una necessità improrogabile anche per l’uomo di oggi, che l’ha smarrita. Paolo Pellegrino, docente di estetica dell’Università del Salento, parlerà di come il ciclico “ritorno di Dioniso” nella storia della civiltà occidentale sveli le radici del mondo moderno e metta in luce l’esuberante ricchezza simbolica del mito. In questa chiave si inseriscono le tesi di De Giorgi, il quale, dopo un esame critico de La terra del rimorso di Ernesto De Martino, mostra come il tarantismo sia una cura musicale e coreutica di patologie psicosociali varie, che utilizza l’alternanza tra gli opposti morte e vita per ottenere una simbolica rinascita, e che è molto vicina ai Misteri greci e ai riti di Dioniso dell’altalena e del labirinto. Il ricercatore tarantino Saverio De Florio sarà testimone di come questa ricerca coinvolga la storia di Taranto e le origini magnogreche della Puglia.