Omaggio in musica al «barone poeta». Al Museo provinciale «Sigismondo Castromediano» di Lecce, domenica 19 maggio (inizio ore 11, ingresso libero) c’è «Ardo ragiono e canto», recital tra musica e versi per un inedito tributo al poeta salentino Girolamo Comi. Il recital nasce da un progetto della musicista Vania Palumbo ed è realizzato in collaborazione con i musicisti dell’Ensemble Concentus, Maurizio Ria e Angela Lacalamita, e si avvale del patrocinio della Provincia di Lecce - Salento d’Amare. Comi, uomo di nobili origini (era barone di Lucugnano) così lontano dalle correnti letterarie novecentesche, ha ispirato alla musicista un parallelo con la lirica trobadorica francese. Il suo «splendido isolamento» appare molto vicino alle biografie di numerosi trovatori, poeti e musicisti medievali, spesso aristocratici, anch'essi cantori di valori alti e nobili, ai quali dedicavano la loro vita e l'intera produzione artistica. Un altro nesso importante tra Comi e i trovatori è stato individuato dall’autrice del progetto nell’opera di Dante: Comi amava profondamente il Sommo Poeta il quale aveva grande stima per l'arte dei trovatori, come si può leggere nella Divina Commedia e in altri suoi scritti. Il legame tra la Francia e Comi è inoltre un importante dato biografico del poeta il quale studiò e consolidò la propria formazione proprio lì, a stretto contatto con i più importanti intellettuali e poeti del tempo e studiando i classici della letteratura francese. Il progetto propone, pertanto, alcuni brani che sono il risultato della fusione tra liriche di Comi e melodie trobadoriche, e in alcuni di essi i versi del Poeta salentino si alternano ai testi originali medievali proprio per sottolineare la collocazione di Comi in una sorta di Parnaso al di fuori del contesto coevo. Gli strumenti utilizzati sono copie fedeli di strumenti antichi. Il progetto si ispira a un metodo compositivo molto usato nella musica vocale medievale, consistente nel sostituire, in un brano musicale, un testo a un altro, conservando per lo più inalterata la linea melodica, pur con le variazioni necessarie per il rispetto della metrica dei testi. Il repertorio a cui si fa riferimento è principalmente quello dei trovatori e trovieri francesi, ma sono presenti anche melodie di trovatori spagnoli e tedeschi poiché l’Arte del Trobar era diffusa in tutta Europa e rappresentava, nei secoli XII e XIII l'espressione poetica più nobile e raffinata nel panorama artistico del tempo. Altro aspetto importante che ha ispirato il progetto è la religiosità di Comi, la fede cattolica alla quale approdò attraverso «l'esercizio assorbente della Poesia». Per questo motivo sono presenti nel progetto alcune liriche appartenenti a questa fase della produzione di Comi, musicate con melodie tratte dal repertorio medievale di ispirazione sacra. Benché così «eccentrico» rispetto alla contemporaneità, Comi fu anche fortemente legato al presente e alla sua terra d'origine. Ritornato a Lucugnano, nel 1946, fu molto attivo in ambito culturale fondando l'Accademia Salentina, luogo d'incontro di grandi scrittori e intellettuali, e la rivista L'Albero. Divenne anche imprenditore con il nobile intento di dare lavoro ai propri concittadini dai quali ricevette grandi tributi di stima e affetto. Per sottolineare questo forte legame con la sua terra d'origine, lo spettacolo comprende alcuni canti tradizionali salentini arrangiati in stile antico. Lo spettacolo è anche una narrazione perché i brani musicali si alterneranno al racconto di alcuni momenti della vita del Poeta e alla lettura di versi tratti da sue opere Il progetto ha ottenuto il Patrocinio della Provincia di Lecce, titolare di tutti i diritti sulle opere di Comi, in quanto «rappresenta un valido momento di crescita culturale, sociale e civile dell’intera collettività».