Il Lecce si è salvato anche per l’aritmetica, senza neanche disputare la partita contro l’Udinese, alcuni risultati positivi hanno confermato la permanenza nella massima serie già sabato sera (11 maggio) e via alla festa improvvisata in città, con i giallorossi in piazza Mazzini. C’era solo da attendere, come previsto la salvezza era già in tasca con i 36 punti. Il Lecce è alla sua nona salvezza in campionato, dalla storica prima di Mazzone nel 1989 ad oggi, disputerà la 19ma stagione in A, la terza consecutiva. Straordinario. La svolta stagionale c’è stata con Luca Gotti in panchina, che da vero uomo di sport ha ringraziato mister D’Aversa per i 25 punti in dotazione e la posizione in classifica, ma le modifiche nel Lecce apportate dal tecnico veneto non sono state poche: dal modulo 4-4-2 modificabile all’occorrenza, alla coppia in attacco Krstovic e Piccoli, da quella a centrocampo Ramadani e Blin, a Dorgu e Gallo insieme sulla sinistra, senza menzionare altri accorgimenti tattici importanti.

E poi c’è la società da elogiare, un vero modello in Italia, senza grandi finanziamenti esteri, con una gestione attenta e oculata, frutto di serietà, intelligenza, competenza e professionalità. Un progetto ed una programmazione che vanno avanti tra mille difficoltà, si guarda già alla prossima stagione, meritata riconferma di mister Gotti e presto avremo anche la tanto attesa ristrutturazione del “Via del Mare”, senza dimenticare il nuovo centro sportivo di proprietà a Martignano. Ma ora non chiediamo la luna al club giallorosso, le forze in campo sono sempre quelle, la salvezza rimane il principale obiettivo anche per la prossima stagione. La partita contro l’Udinese è stata soprattutto una festa del popolo giallorosso.

Poco più di una passerella per il Lecce, ridisegnato da Gotti in un 4-2-3-1 per alcune assenze, il massimo risultato con il minimo sforzo per l’Udinese, che gli ha consentito di uscire dalla zona retrocessione e si gioca la salvezza nell’ultimo scontro diretto con il Frosinone. Un gol per tempo, di Lucca e Samardzic, e poco altro, possesso palla del Lecce ma poche le conclusioni degne di nota, tutte nella ripresa (Pongracic, Pierotti, Baschirotto). Andiamo avanti. La partita con l’Atalanta è stata una seconda festa, l’ultima gara stagionale al “Via del Mare”, contro i nerazzurri ancora in corsa per un posto in Champions, e due finali raggiunte: Coppa Italia ed Europa League. Una società modello, che tanto ha ispirato il nostro Lecce negli ultimi anni, che vorremmo vedere presto anche in corsa per lo scudetto. Mister Gasperini, sempre pronto a rinnovare la rosa e la formazione, quest’anno ha saputo rilanciare il belga De Ketelaere, oggetto misterioso nel Milan, e Scamacca, attaccante della Nazionale, con l’olandese Koopmeiners tra i ragazzi più affidabili.

Gli orobici hanno fatto la partita, con la finale persa di Coppa Italia nelle gambe. C’è poco da dire, partita aperta e vivace nel primo tempo, il Lecce spreca qualche occasione. Nella ripresa l’Atalanta gioca il jolly belga, che va subito a segno, poi il raddoppio con Scamacca di testa pochi minuti dopo. Piccoli su punizione prende il palo nei minuti finali. Così, l’Atalanta conquista l’ultimo posto di Champions disponibile (Inter, Milan, Bologna e Juventus). Felice sconfitta del Lecce al “Via del Mare” nell’ultima partita casalinga della stagione. Ricomincia la festa, ma la pioggia non permette il giro del Lecce in bus per le vie della città, i tifosi giallorossi sfilano lo stesso in corteo, la gioia è tanta, magari la pioggia porterà fortuna.

Ritrovo in piazza S. Oronzo, con il Santo ritornato al suo posto, quando il Lecce ha ricominciato a giocare con mister Gotti. Adesso, ultima partita della stagione 2023-24 con il Napoli nel mitico stadio “Maradona”, domenica alle ore 18.00. Una partita che non ha nulla da dire, speriamo di vedere una gara piacevole, un’altra sconfitta dei giallorossi sarebbe poco gratificante, nello sport l’impegno è sempre importante per una platea di tifosi che segue le gesta della propria squadra. Intanto, fino all’ultimo Udinese, Frosinone ed Empoli si giocano la salvezza, la favola del Sassuolo dopo tanti anni di successi è finita amaramente, promosse in serie A Parma e Como. Per chi “vive” il Lecce, il sogno è di raggiungere il traguardo storico della quarta stagione consecutiva in serie A. Simu leccesi.

Stefano Bonatesta