Una storia che trasuda enigmi ed incrocia passato, leggende e credenze della «città dei sangui». È una Napoli insolita e misteriosa quella che Giuseppe Pascali, giornalista e scrittore, direttore responsabile di Salentoinlinea.it, ricostruisce e racconta nel suo nuovo romanzo La cattedrale delle anime senza nome (Amazon Publishing), uno spaccato settecentesco della città in cui personaggi storici si muovono disinvoltamente accanto ai protagonisti di una vicenda che attraverso un ordito perfetto conduce nel ventre di una Napoli sotto il dominio dei Borboni. Ed è qui che culminano le vicende di tre giovani chierici del seminario di Napoli: Alfonso Vitaliano, Vincenzo Capuano e Gaetano Albano. Siamo nel febbraio del 1751 e uno di loro, Vincenzo, si trova ad essere, suo malgrado, testimone dell’assassinio di un uomo il quale, prima di morire in mezzo alla via, gli affida il brandello di un foglio di carta su cui è scritta la metà di un’oscura frase. L’altra parte del documento è rimasta nelle mani dell’assassino. Cosa nascondono quelle parole, e cosa voleva proteggere quell’uomo? Alfonso Vitaliano, audace e dalla cultura raffinata, decide di indagare su quelle impenetrabili parole. Sulla sua strada però, si presenta Nicolò Da Silva, il reggente di Vicaria che, per una serie di coincidenze, finisce per sospettare di Vitaliano e dei suoi amici, puntando loro gli occhi addosso. Ma non saranno certamente le sue indagini al limite della liceità a fermare il desiderio di Alfonso di venire a capo di quel fitto mistero. Sfidando la legge e il controllo del rettore, comincia quindi ad indagare, e le sue scoperte lo condurranno nella parte più occulta della città, quella sotterranea, fino ad imbattersi nei segreti dell’Academia Secretorum Naturae, l’Accademia fondata due secoli prima dall’alchimista Giovanni Battista Della Porta, e tra antichi culti di cui Napoli da sempre è depositaria, tra i quali quello delle anime pezzentelle. Seguendo l’ideale filo conduttore del sangue, La cattedrale delle anime senza nome si muove agilmente sul confine tra scienza e mistero ma senza perdere l’equilibrio e cadere da un lato piuttosto che dall’altro. Resta al lettore, come in tutti i libri dell’Autore, stabilire da che parte schierarsi, se da quella del reale o sulla sponda dell’occulto. Di certo è che quel teschio che gronda sangue con cui si apre il prologo e il cielo che repentinamente vira verso il temporale tingono di mistero e di dubbio l’intera vicenda. Con uno stile maturo e una prosa narrativa raffinata, Pascali cattura l’attenzione del lettore trasportandolo in una città, nel suo sottosuolo in particolare, dove non esiste confine tra la vita e la morte e dove il dialogo con il trascendente è familiare e senza filtri. Giuseppe Pascali (Lecce, 1970) è laureato in Materie Letterarie all’Università degli Studi di Lecce (oggi Università del Salento). Insegnante, giornalista, scrive per La Gazzetta del Mezzogiorno occupandosi di Cultura e Spettacoli ed è direttore responsabile del quotidiano online Salentoinlinea.it. Ha realizzato numerosi servizi su lirica, musica sinfonica e bande musicali del Mezzogiorno d’Italia. Ha intervistato personaggi dello spettacolo tra cui Giancarlo Giannini, Katia Ricciarelli, Al Bano, Monica Guerritore, Margherita Buy, Sebastiano Somma, Ennio Fantastichini e scrittori come Roberto Pazzi, Valerio Massimo Manfredi e Marcello Simoni. Ha seguito seminari di approfondimento con i giornalisti Rai Duilio Giammaria, Antonio Caprarica, Salvo Sottile e Piero Dorfles. Con Capone Editore ha pubblicato i saggi La banda di Lecce. Dal concerto cittadino alla Schipa-D’Ascoli (2006), Bande di Puglia. Il teatro sotto le stelle (2008 – Seconda edizione 2024), Gli Spiziotti. Storia della banda dell’Ospizio Garibaldi di Lecce (2009). Ha pubblicato i romanzi storici Il maestro della banda, Il sigillo del Marchese (Kimerik), con il quale si è classificato secondo nel concorso letterario Protagonisti 2014, La maledizione di Toledo (Grifo 2016), La Confraternita del Re (Kimerik 2020). È insignito del titolo L’eccellenza del territorio dell’Ordo Equestris Templi Arcadia, del premio Il Sallentino per la Letteratura e del Premio Thot, quest’ultimo riconosciutogli per il personale impegno profuso nel concorso Lo scrivo io organizzato dalla Gazzetta del Mezzogiorno e riservato agli studenti di scuole di ogni ordine e grado. Il suo nome figura nel Dizionario Enciclopedico dei Salentini di Carlo Stasi.

Il romanzo sarà presentato ufficialmente martedì 11 giugno alle ore 18.30 nel chiostro dell’ex Convento dei Padri Domenicani a Cavallino. Ad aprire la serata saranno i saluti del sindaco della Città di CavallinoBruno Ciccarese Gorgoni. Presenterà il libro Alessandro Laporta, già Direttore della Biblioteca provinciale «Bernardini» di Lecce. Dialogherà con l’autore Vincenzo Sparviero, giornalista e scrittore. L’attrice Carla Guido sarà interprete di alcuni passi scelti del romanzo, accompagnata al flauto dal maestro Gianluca Milanese.