Un Puccini come non lo si è ascoltato mai, un esperimento di «legatura» con altri generi musicali che, pur mantenendo fede alla tradizione e rispettando la scrittura del Maestro, lo propone in una chiave d’ascolto innovativa. E seducente. È il progetto che MarVel Trio - Valentina Madonna (voce), Marco Tuma (fiati), Maurizio Mariano (piano) con la voce narrante di Pierluigi Mele - sta portando felicemente in tournée e a cui ha dato il titolo di «Vissi d’arte, vissi d’amore. Tra opera lirica, istinto e libertà d’osare». Praticamente un crossover su Giacomo Puccini con cui vengono rilette le più celebri arie d’opera del compositore di Torre del Lago in una chiave musicale moderna. È un viaggio sonoro provocatorio e all'avanguardia che si prefigge lo scopo di sorprendere e insieme incantare l’ascoltatore, sempre nel più rigoroso rispetto dell'eleganza eterna e della bellezza universalmente riconosciuta dell’opera pucciniana, che vuol essere un omaggio al suo autore nel centenario della morte. Un progetto che nasce da un’idea di Valentina Madonna ma che si sublima attraverso l’incontro con gli altri artisti. «Non abbiamo voluto dare una rilettura prevalentemente classica – spiega Valentina Madonna, cantante jazz, soprano lirico e scrittrice -. Le melodie sono rispettate ma abbiamo voluto contaminarle con atmosfere jazz, musica da cinema, richiami di Morricone e Nino Rota fino ai classici della Walt Disney. nella parte più classica». Capita così di deliziarsi con arie pucciniane «inseminate» da altri generi: E lucean le stelle viene preceduto da Alfonsina e il mar, brano spirato al suicidio della poetessa Alfonsina Storni, e legato ancora al tema Brucia la terra da Il Padrino, nella scena in cui la moglie Apollonia viene uccisa. Il tutto unito dal tema di amore e morte, tra cinema e opera. «IO faccio un lavoro esegetico in questo spettacolo – aggiunge Valentina – cioè dico delle cose. Nel caso di Musetta spiego la sua particolarità. Nasce infatti come un valzer per il varo di una nave, che al Maestro piacque tanto da “riciclarlo” e destinarlo a Musetta della sua Bohème». Ad «incastonare» un’esecuzione con l’altra è la voce di Pierluigi Mele, che interpreta Puccini e lo porta in scena con scritti e lettere che lo raccontano non solo dal punto di vista musicale ma soprattutto umano, con le sue passioni e le sue fragilità, in uno spettacolo che non può essere perso per chi ama la musica e vuole percorrerne le infinite vie.