Trentasei edizioni e un successo che si ripete in ognuna di esse. Torna sabato 3 agosto a Vitigliano, la frazione di Santa Cesarea Terme, la Festa della cucuzzata, appuntamento gastronomico tra i più longevi e attesi del Salento siglato dal locale Comitato Feste. Ed anche in questa edizione tutto è pronto per offrire al pubblico la tipica «cucuzzata», accompagnata da altri piatti tipici della zona e «condita» con i ritmi travolgenti dei gruppi che si esibiranno. La storica sagra estiva accoglierà turisti e autoctoni in piazzetta degli Angeli e al centro della festa c’è il prodotto tipico della zona, la «cucuzzata» appunto, un pane semplice simile alla focaccia fatto in casa dai sapori semplici e inconfondibili come la zucchina, il pomodoro, la cipolla, le olive con aggiunta di origano ed olio extravergine d'oliva. Il suo nome? Lo deve all'ingrediente principale, la zucchina, che nell’idioma salentino si chiamata «cucuzza» Il suo profumo invaderà la piazza facendo avvicinare chiunque lo percepirà nell’aria: dorata, fragrante e gustosa, la «cucuzzata» viene preparata solo con ingredienti a km0 e seguendo la ricetta di un tempo. A far da contorno alla serata gastronomica sarà la musica popolare salentina proposta dal gruppo I Briganti di Terra D’Otranto, raffinati interpreti e apprezzati compositori che sintetizzano alla perfezione pizzica, melodia grika, tradizione popolare e musica d’autore moderna. Apertura degli stand a partire dalle 19.  La manifestazione è realizzata con il patrocinio di Comune e Terme di Santa Cesarea e rientra nell’ottica di promozione del territorio attraverso il gancio delle tradizioni, della cultura popolare e della cucina salentina. Attraverso questa festa gastronomica, il borgo di Vitigliano ha voluto e saputo valorizzare il prodotto tipico del posto, questa deliziosa focaccia, alta e morbida, ottenuta attraverso una lievitazione lenta, che spesso ha sostituito il classico pane e ha rappresentato per secoli l’unico pasto dei lavoratori del posto. La sua forma piccola, la praticità e la facilità nel portarsela appresso, oltre ad essere gustosa e nutriente, per i contadini rappresentava un pasto completo e veloce che permetteva di riprendere subito i lavori nei campi. Caratteristica e inconfondibile è la sua forma, con i buchi sulla parte superiore ottenuti con le dita. Nel corso degli an ni numerose sono state le varianti della «cucuzzata», tra cui quella con le olive nere.