Un minuto di silenzio su tutti i campi della serie A per commemorare la scomparsa di Sven-Goran Eriksson, a 76 anni, così è cominciata la terza giornata di campionato. Dopo aver annunciato alcuni mesi fa la sua grave malattia, il tecnico svedese ha vissuto fino agli ultimi istanti una vita intensa. Un grande allenatore, un autentico maestro di calcio, un vero gentiluomo. Rimarrà per sempre nella storia di questo sport.
Dopo tre turni di serie A, nessuna squadra è a punteggio pieno, questo il primo dato rilevante, il campionato si annuncia molto fluido, per usare un termine in auge. In vetta torna l’Inter Campione d’Italia che ha surclassato addirittura l’Atalanta con un sonoro 4-0 a San Siro. A fare compagnia ai nerazzurri con 7 punti anche Juventus, Torino e Udinese, si rilancia il Napoli di Conte con Lukaku, a 6 punti dopo aver piegato in extremis il Parma; va bene la Lazio di Baroni a 4 punti; il Lecce ha conquistato i suoi primi 3 punti contro il Cagliari, rimane a quota 3 l’Atalanta con la Fiorentina, dietro squadre come Milan e Roma (2 punti) che ancora non hanno trovato la quadra. Chiudono la classifica Bologna, Venezia e Como con 1 punto. Se queste sono le premesse, vedremo un campionato agguerrito e avvincente, che ci riserverà grandi sorprese ed emozioni.
Ci vorrà del tempo prima di vedere un reale assestamento in classifica, Inter favorita dai pronostici, occhio al Napoli, la Juventus di Thiago Motta da seguire, come Atalanta e Lazio. Tra le sorprese di inizio stagione, spicca il Torino, allenato dall’emergente Vanoli, prossimo avversario del Lecce dopo la sosta per la Nazionale impegnata in Nations League. Non sarà una partita facile per i giallorossi in trasferta. Archiviata la pratica nerazzurra, fatale esordio contro Atalanta e Inter con un sonoro 6-0, che ha riportato tutto l’ambiente giallorosso con i piedi sottoterra, il Lecce ha ricominciato il campionato con una vittoria meritata, ma sofferta, contro il Cagliari.
Vittoria di misura, gol di Krstovic, cross di Oudin, torre di Gaspar e zampata vincente del montenegrino, che in precedenza aveva fallito una clamorosa occasione da rete. Il Lecce prova a chiudere la partita, ci va vicino Oudin su punizione, poi, l’espulsione di Dorgu in chiusura di primo tempo complica il match. Nella ripresa il Lecce resiste all’assalto dei gialloblù al fortino giallorosso. Strepitoso Falcone su Azzi e in seguito su Luvumbo, graziati poco dopo dalla traversa di Viola. Si fa notare Pierotti in chiusura di gara, siamo estimatori della prima ora dell’argentino, forse meriterebbe più spazio. Stesso discorso per Oudin, che da trequartista centrale ci sembra più efficace di Rafia per visione di gioco e punizioni, mentre per l’emergente Dorgu, forse sarebbe auspicabile una posizione più stabile in campo.
Nel nuovo corso del Lecce ci sarà spazio per tutti, come al solito il Dg Corvino ci ha spiazzati, infatti, con ben 12 nuovi arrivi ha ridisegnato il Lecce con rinforzi potenzialmente titolari e non dei semplici sostituti. Buono ad esempio l’esordio del francese Guilbert contro il Cagliari al posto di Gendrey a cui auguriamo grandi traguardi, ceduto per circa 8-9 mln di euro ad un club tedesco e portato al Lecce per 40mila (plusvalenze), anche il roccioso maliano Coulibaly si candida ad un posto da titolare in squadra, mentre il croato Rebic potrebbe regalare quel tasso tecnico in più in attacco. E poi Jean, Bonifazi, Pelmard, Hasa, Gaspar, Pierret, Morente, Fruchtl e Marchwinski gli altri pezzi dello scacchiere giallorosso.
Con la sosta, ma senza la pattuglia dei nazionali, tra cui Dorgu, Banda, Krstovic, Ramadani e Coulibaly, ci sarà il tempo per amalgamare meglio la rosa dei giallorossi. L’obiettivo è lo storico traguardo della terza salvezza consecutiva, ma non creiamo troppe aspettative che potrebbero lasciare l’amaro in bocca a fine stagione. Troppe pressioni possono danneggiare la squadra. Se mister Gotti saprà tirare il meglio dai giallorossi potremo gioire, le potenzialità per fare bene ci sono, ma a volte non tutte le ciambelle riescono col buco. Quindi, palla a terra e pedalare.
Stefano Bonatesta