Il calcio non è matematica, lo dicono in tanti, ma ad una squadra che funziona su tre o quattro occasioni da rete costruite almeno una va a segno, quindi, se la matematica non è un’opinione, al Lecce ne mancherebbero una decina, con una classifica probabilmente differente. Gol, reti, marcature, chi segna vince, è la vecchia regola del calcio. Non è un problema di allenatore, di modulo, di situazioni tattiche, di episodi e via dicendo, in questo Lecce manca la precisione sottoporta, per quello che si è visto. Sfortuna, frenesia, poca lucidità, scarsa qualità tecnica, stanchezza, possiamo chiamare in causa qualsiasi cosa, resta il fatto che il Lecce segna con il contagocce.
Tra i giallorossi non c’è in questo momento un bomber, colui che segna e trascina la squadra a fare meglio. La prossima sfida al “Via del Mare” sarà ancora difficile per i giallorossi, con la Fiorentina non sarà facile invertire la rotta. I Viola guidati dall’emergente mr Palladino si candidano ad un posto nelle coppe, la società toscana da alcuni anni sta lavorando per riportare la compagine ai vertici del campionato. La bella vittoria contro il Milan in campionato lo dimostra. Con Gosens, Colpani e Gudmundsson i viola sono attrezzati bene, senza dimenticare Kean, De Gea, l’ex Pongracic. Spesso giocano con il 3-4-2-1, più di stampo offensivo. Il Lecce deve ritrovare un po’ se stesso, giocando con più attenzione, grinta e maggiore determinazione, bisogna almeno fare un punto in classifica, si cerca un marcatore tra i giallorossi.
La sosta per la Nazionale consentirà a mister Gotti di limare ancora qualcosa tra i suoi, di rinnovare alcuni aspetti tattici, di studiare nuove soluzioni in attacco, di ricaricare il gruppo. Contro l’Udinese la compagine giallorossa, oltre ad una quasi cronica mancanza di reti, è apparsa più dimessa, un po’ appannata. Sia ben chiaro che i bianconeri sono una squadra solida, molto fisica ed imprevedibile, con calciatori interessanti, come l’autore della rete, Zemura, magistrale la sua punizione al 75’, o l’attaccante Lucca un calciatore da Nazionale, o il difensore Bijol già nel mirino di altre società, senza dimenticare che c’erano alcune assenze importanti.
Sottolineiamo la straordinaria rete su punizione, un tempo se ne vedevano su tutti i campi, attualmente poche ma sempre determinanti. Con la settima giornata si comincia a delineare un’alta e bassa classifica: il Napoli ancora capolista (16 punti) prova ad allungare con la vittoria contro il Como, dietro Inter, Juventus, Lazio, Udinese, Torino, Milan, Roma, Atalanta, Fiorentina e Bologna, dopo un periodo di rodaggio, sembrano destinate alla parte alta, le altre si contenderanno la salvezza. Chiudono la classifica Monza e Venezia a 4 punti, un gradino più in alto Genoa e Lecce. Con il peggior attacco del campionato, il Lecce attraversa un momento incolore e delicato, bisogna ritrovare la via del gol, dopo la Fiorentina si giocherà con il Napoli. “Ci segna ince”.
Stefano Bonatesta