Un viaggio-mito che si snoda per metafore e che assume, come telos, la meta nota dell’Oriente, carica di suggestioni culturali, ma mai scontata per un cammino di ricerca e di scoperta. Maritò Savoia torna a deliziare il lettore con i suoi versi delicati nella nuova silloge Mi basterà essere vento, edita per i tipi di Edizioni Milella, una raccolta intrisa da un forte senso di indagine e da una riflessione intensa. Un andare a Est, quasi, come allusione ad un andare all’indietro, alle origini», verso lontananze sepolte che celano il senso stesso del cammino, «sulla medesima stretta via/da dove ebbe inizio il viaggio» come recitano i primi versi della raccolta. Dice l’autrice: «Il filo conduttore di questa raccolta è il cammino dell’uomo, che è faticoso e doloroso, basti pensare al momento della nascita, che è sofferenza e pianto. E mentre il cammino umano si attua tra alti e bassi, ogni cosa cambia in noi nel corpo e nella mente […]. La raccolta è un tentativo di prendere consapevolezza del mio appartenere all’umana specie, un bisogno di rivedere il mio rapporto con i miei simili e con il mondo che mi circonda […]. Le poesie sono quindi il frutto di osservazione dell’umano percorso e di riflessioni sulla meta che attende tutti». Si legge invece nella prefazione di Anna Stomeo, dal titolo Prefigurazione e ripercorrimento di un viaggio dell’anima tra poesia e meditazione: «C’è, nell’ispirazione intima di Marirò Savoia, una propensione al confronto all’individuazione di comuni punti di riferimento con il lettore, che la sollecita all’argomentazione, al bisogno di chiarire, di spiegare, di condividere il senso autentico della ricerca poetica […] Lo schema del viaggio e del cammino assegna a tutta la raccolta un ritmo cadenzato e rituale, che le parole sottolineano con richiami e assonanze (Passo su passo si dipana/la precaria nostra storia) […]. D’altra parte la dimensione del viaggio non è, per la poeta, solo un artificio letterario, ma una va e propria struttura concettuale topica, che lega il pensiero e il verso all’apparizione dei luoghi intrisi di natura, do odori di terra e di vita condivisa e da condividere». Marirò Savoia è insegante di Lettere, ora in pensione. Si è da sempre occupata di educazione alla creatività. Ha scritto racconti per ragazzi e articoli in «Spazio alla creatività» sul Quotidiano di Lecce. Ha pubblicato La lettura intelligente (Giunti -Lisciani 1995), coautore Maurizio Mazzotta, e articoli di contenuto pedagogico su riviste specializzate. È autrice di racconti e poesie per i quali ha ottenuto diversi meriti in molti concorsi letterari internazionali.