Il Salento conferma la sua vocazione ad essere naturale set cinematografico. Una nuova pellicola girata sul suo territorio, e questa volta a dare il ciak sono due donne, la regista Annaelena Rispoli e Agnese Perrone, produttrice insieme alla stessa Rispoli del film La gabbia, promosso da Frida aps, che con un cast tutto salentino racconterà le maglie strette della società in cui spesso a rimanere intrappolati sono i più fragili. Appena iniziate le riprese della nuova pellicola, che nasce da un'idea di Perrone e Rispoli, come si diceva entrambe produttrici del film, per la regia e la sceneggiatura di Annaelena Rispoli. Ne La gabbia la bellezza degli scenari si mescola a storie forti: la Rispoli, infatti, sin dal suo esordio ha puntato a temi sociali di spessore. Quella raccontata è una storia ambientata nel 1978 quando un gruppo di giovani borghesi decide di documentare il degrado delle periferie addentrandosi in vecchi e pericolosi quartieri, mentre delle studentesse si riuniscono a casa di una professoressa, Camilla, per degli incontri culturali. Qui nasce un tenero amore tra due amiche Aida e Valentina, la prima fidanzata con Fabio. Dopo una manifestazione in difesa dei diritti delle donne Aida improvvisamente scompare, lasciando tutti nello sconcerto. Dopo alcuni anni viene ritrovata in un quartiere popolare della città, proprio da Fabio. Tra l'oscillare del tempo presente e passato si scoprirà il motivo per il quale la ricca Aida e' scomparsa. Esasperata dai continui litigi tra i genitori e dopo aver scoperto il tradimento di Valentina proprio con il suo fidanzato Aida decide di fuggire lontano. Incantata dal primo sconosciuto incontrato sul suo cammino si ritroverà rinchiusa a vivere con un uomo alcolizzato e violento. Intorno alla loro storia circolano diversi personaggi, tutti rinchiusi nelle loro gabbie, chi per scelta e chi no. «Il messaggio che si intende veicolare con questo lungometraggio – spiega Agnese Perrone - è che spesso la società ci impone e ci relega in una vita che in realtà non abbiamo scelto, o che non amiamo. Proprio quelle scelte sbagliate portano le persone ad essere infelici, a sentirsi in gabbia. Da qui l’invito a uscire dalle periferie della psiche in cui ci troviamo, per ricostruire le nostre esistenze. Ma i temi trattati coinvolgono anche la parità genere, le diversità, le conquiste sociali, che rappresentano un percorso sempre pieno di punti ciechi». Il cast è volutamente tutto leccese: Marianna Compagnone, Denise Cimino, Simone Miglietta, Stefano Mazzotta. Intorno a questo quattro personaggi ruotano altri nomi di attori già noti sul territorio come Nik Manzi, Debora Sanapo, Beppe Fusillo, Vanessa Pereo e Agnese Perrone. Annaelena Rispoli è una regista esordiente, ma il suo talento le ha permesso di ottenere diversi riconoscimenti a livello mondiale con i suoi precedenti cortometraggi, tra cui Florence Film Awards, Casablanca Film Factory Awards, Best short film Paris Awards, Hollywood cinema Beatz miglior short film. Agnese Perrone, attrice e regista teatrale, ha ricevuto diversi premi, tra cui Premio Ubaldo Lay per la letteratura, cinema e teatro, Premio Laoconte per l’impegno artistico profuso sul territorio, premio Cesira Doria Ferrari. Ha deciso di promuovere questo film perché da anni molto attenta alle tematiche sociali.