Tre case editrici salentine trionfano alla IV edizione del Premio letterario «Terre di Puglia». Ad aggiudicarsi il gradino più alto dell’importante competizione culturale è stato il romanzo Trascuranze di Clara Nubile edito da Besa Muci. Secondo classificato Salvatore Tuma con il suo romanzo Figli del tabacco edito da I Libri di Icaro. Il terzo posto è stato invece di Filippo Campobasso con Unboxing (GelsoRosso). Soddisfazione anche per Manni Editore che con Fiordicotone di Paolo Casadio ha ottenuto una menzione della giuria giovani (altra menzione, per il romanzo innovativo/sperimentale è adnata a Ilaria Palomba autrice di Vuoto (Les Flâneurs Edizioni). La cerimonia di premiazione si è svolta nella Biblioteca comunale «Giovanni Colonna» di Santeramo in Colle, alla presenza di esponenti del mondo della cultura e dell’istruzione pugliese. La serata, condotta dalla giornalista Giovanna De Crescenzo di TgNorba, con musica dal vivo e letture di estratti dei libri finalisti, ha sottolineato l'importanza del Premio come punto di riferimento culturale per l'editoria pugliese. Trascuranze si dipana da una Londra vortice di grigi, a una Bombay febbrile di mostruosità e meraviglie: si srotola fra queste due città il filo che lega le vite di Julianna e Abad, dall'incontro in un Internet cafè nei pomeriggi incerti della loro giovinezza fino al ritrovarsi, dopo essersi persi, a distanza di anni e di qualche vita. Un colpo di fulmine al rallentatore, il loro, che unisce due diverse solitudini e due mondi, l'Occidente e l'Islam radicale. Intorno, una geografia emotiva e familiare divisa fra la routine che scandisce il quotidiano e i sogni che minacciano di distruggere dogmi e ipocrisie. Da un lato i vincoli della tradizione, dall'altro l'impetuoso, umano bisogno d'amore. Figli del tabacco è un romanzo storico-antropologico sulla società contadina salentina, che racconta fatti e vicende, in massima parte realmente accaduti, che vanno dalla fine degli anni ‘50 alla metà di quelli ‘70 dello scorso secolo. Attraverso la vita e le vicissitudini del protagonista Nino Spiriticchiu, e della sua famiglia, l’opera narra degli sconvolgimenti culturali che hanno interessato il mondo agricolo salentino tra gli anni del boom economico e quelli della contestazione studentesca. Fiordicotone è ambientato nel giugno del 1945. Alma, ebrea, ritorna da Auschwitz a Lugo di Romagna. Di tutta la famiglia è l'unica sopravvissuta al lager: la sua bellezza l’ha salvata, ma anche condannata alla vergogna e alla colpa. L’unico motivo che la tiene salda è ritrovare la figlia Velia, una bimba di cinque anni detta Fiordicotone, nascosta da uno sconosciuto al momento dell’arresto. Il lungo viaggio di ritorno di Alma si dipana dalla Polonia alla Romagna passando per la Svizzera. L’ingresso in Italia svela un Paese devastato dal conflitto e dalle contraddizioni successive alla fine della guerra. A Lugo Alma non trova più nessuno della comunità ebraica, e anche la sua casa è stata sequestrata e venduta. Un intraprendente parroco, un truffatore redento e un maresciallo dei carabinieri tormentato dai rimorsi l'accompagnano nella ricerca di Fiordicotone. È la storia di una madre che cerca disperatamente sua figlia, una donna che tenta di ritrovare la propria identità; un romanzo che racconta il rientro dai campi di sterminio dei deportati italiani, un tuffo nell'Italia appena liberata.
Tre case editrici salentine sugli scudi al Premio letterario «Terre di Puglia»
- Giuseppe Pascali
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