Non succede spesso, oggi né nei tempi andati è capitato, che uno studioso, uno storico, un letterato abbia avuto la possibilità di seguire la ristampa, la seconda edizione di un suo volume pubblicato in precedenza perché non si trovano più copie in circolazione. Mi riferisco alla ristampa curata dalla casa editrice Claudio Grenzi editore di Foggia del volume che ha per titolo Gemini di Ugento. L’esperienza di una classe a tempo prolungato, fra storia, documenti, masserie e tradizioni, pubblicato nel 1994 per i tipi del Centro Studi ‘Giuseppe De Dominicis–Capitano Black’ di Cavallino di Lecce. Questa seconda edizione della monografia storica su Gemini, un tempo sede estiva del vescovo di Ugento, è stata promossa e patrocinata dall’Amministrazione comunale ugentina guidata da Salvatore Chiga che ha dato corpo alla decisione del primo promotore, attuale vice sindaco, Massimo Lecci. Lo storico è Fernando De Dominicis, già noto per le sue puntuali monografie storiche su alcuni comuni salentini studiati con l’ausilio dell’analisi del Catasto Onciario voluto da Carlo di Borbone su consiglio di Bernardo Tanucci, spirito illuminato del Settecento. I Catasti sono una ricca fonte di notizie da quelle economiche a quelle demografiche, a quelle toponomastiche ed odonomastiche; basta avere la volontà e la curiosità per ricercarle. Molto interessante è il lavoro di raccolta di proverbi, di modi di dire, di soprannomi, di giochi di un tempo, fatto dai ragazzi della sez. B della sezione staccata di Gemini, della scuola media ‘Ignazio Silone’ di Ugento. Fu l’introduzione del tempo prolungato a scuola, le due ore pomeridiane in più che, opportunamente organizzate, consentirono al professor Fernando De Dominicis di affrontare queste interessanti attività suppletive i cui risultati sono nuovamente sotto gli occhi di tutti con la tacita speranza che altri facciano meglio e di più.  È un volume completo nel suo genere perché spazia dalle spiegazioni etimologiche di alcuni termini, alla narrazione storica degli avvenimenti storici, alla raccolta di usi e costumi degli abitanti del centro oggetto d’indagine per un recupero della propria identità storica e della cultura materiale salentina.