"The Clowns" è il secondo Ep della band "alternative" dei Teenage Riot. A distanza di un anno esatto dalla pubblicazione del primo demo, "Scribble", ci propongono questo secondo lavoro, segno di maturazione e crescita costante.
 
"The Clowns". Alla lettura del nome ci appare l'immagine di una certa letteratura del nord Europa, Germania post seconda guerra mondiale. Boll e le "Opinioni di un clown" sulla società cattolica tedesca. Ma l'ascolto è un azzardo che spazza via l'idea di Europa e la concezione italiana della musica.
I riferimenti sbarcano in America e sembra di sostare o vagare per qualche vicolo di New York, Milwaukee o Seattle. C'è rabbia e c'è passione.
Unreachable, traccia acustica che chiude questo Ep, ci porta fra i sobborghi di Milwaukee e New York, fra reminiscenze liriche alla Violent Femmes, chiudendo un discorso che 2 fra le 3 tracce precedenti (No way e Sleeplessness) avevano contribuito a portare sulle orme di suoni scarni e chitarre stridule con arpeggi che rimandano ai Sonic Youth e la rabbia divoratrice tipica degli Stooges. No way e Sleeplessness lasciano spazio a frenesie che del Salento hanno ben poco, "The obscene clown" segna il passo. Cambi di atmosfere e sensazioni che si fanno più cupe. Altera le percezioni e dissimula il tutto. C'è rabbia e c'è passione. C'è l'America ed un vicolo di New York. C'è un ghigno sarcastico nella notte. E poi ancora l'America e la frenesia di una musica che percorre l'asfalto e strizza l'occhio ai primi anni '80 della nascente new wave (Unreachable) ed alla no wave in stile Sonic Youth.

Francesco Aprile