Continuano gli appuntamenti della rassegna Itinerario Rosa. Venerdì 15 maggio alle ore 18:00 presso la Sala UTE del Castello Carlo V, presentazione del libro              Il Nero e l’ Iride  di Rita Signore. Interverranno Alessandro Cingolani e Gigi Rizzo.    Di seguito la presentazione del libro, contenuta nello stesso, scritta da Rocco Esposito, già Magistrato presso la Corte Suprema di Cassazione.   
    “Devo confessare che quando ho letto e riletto queste pagine, quasi sempre non riuscendo a completare la lettura per la forte stretta emotiva che mi stringeva la gola e inumidiva gli occhi, ho pensato che quanto scritto da Rita Signore meriterebbe una presentazione assai più importante ed incisiva di quella che io sarei stato in grado di esprimere. Wislava Szymborska, poetessa polacca premio Nobel nel 1996, nella lirica Sulla morte senza esagerare contenuta nella raccolta Gente sul ponte, scrive testualmente:
    Non c’è vita
    che almeno per un attimo
    Non sia stata immortale.
   
    La morte
    è sempre in ritardo di quell’attimo.

    Invano scuote la maniglia
    di una porta invisibile.
    A nessuno può sottrarre
    il tempo raggiunto.
Tutto questo può essere scritto per Rita; anche la sua vita può essere definita un attimo di immortalità. Qualcuno potrebbe osservare che Rita vive da oltre quarant’anni: ma cosa vuol dire che siano questi anni rispetto all’eternità? Essi sono soltanto un attimo se rapportati a quanto Rita ha sofferto, patito, voluto con determinazione eroica. Quindi, neppure a lei, quando arriverà come per tutti gli uomini, la Morte potrà sottrarre quanto raggiunto in questa sua tragica esistenza. Scrivo questo perché ho letto queste pagine più volte con attonita partecipazione, coinvolto dalla infinita umanità di cui le stesse traboccano. E condividendo quanto da sempre ritenuto dai maggiori pensatori di ogni credo o religione che tutto ciò che è umano è anche etico, sento di poter affermare che Rita ha saputo dare risalto a tale connubio, unendo in forte comunione l’aspetto umano con quello etico. Non mi soffermo ad illustrare quanto l’autrice di queste pagine ha sofferto, su come ha combattuto con forza e determinazione per sopravvivere, remando coraggiosamente contro un nemico invisibile ed ostinato. Chi leggerà queste pagine comprenderà a fondo l’immane battaglia sostenuta e, fino ad oggi, vinta da Rita, no tanto per lei ma ancor di più per i suoi cari e soprattutto per le sue creature. L’autrice di queste pagine ha un’anima stupenda, docile ed ostinatamente forte nello stesso tempo, se è vero che ha saputo combattere come forse nessun altro la sua battaglia per vita con grande dignità. E ciò anche quando, esasperata, ha osato ribellarsi persino alla volontà divina, rimproverando quel Dio, nel quale ha sempre creduto e confidato, i limiti della Sua potenza e Lo ha esortato a riconoscersi nella Grandezza di cui una Sua semplice creatura ha saputo essere capace. Qualcuno potrebbe ritenere questa espressione una blasfemica bestemmia, quando invece è solo una stupenda preghiera di una meravigliosa anima credente. Chiudo questa breve presentazione con indicibile commozione ed invito tutti a leggere queste pagine con l’attenzione e la partecipazione che meritano”.