Si parla di pittura, pittura nel Salento, e facciamo scorrere i nostri occhi, prima, e le nostre vite, poi, attraverso i disegni ed i dipinti di Mariangela Carbotti. Dal chiaroscuro di Michelangelo a tutto ciò che è rinascimento per giungere ad una commistione di generi che va ad intrecciare l'istinto animalesco - si parla di istinto pittorico - alla Francis Bacon con la semplicità di Hugo Pratt e le tenebre chiaroscure alla Dylan Dog.

Dice della sua pittura, della sua arte «L’arte nasce prevalentemente come inspiegabile esigenza di comunicare, nonché come rottura.
Tutto ciò che irrompe nella nostra vita e che cattura la nostra attenzione è arte, dalla pittura, alla cinematografia, alla performance e via di seguito.
Ho scelto di seguire la strada della pittura perché in un quadro vi è la possibilità di osservare e soffermarsi attentamente con tutto il tempo di cui se ne sente bisogno. Non solo, un dipinto non crea un giudizio unico, bensì sollecita varie sensazioni. Osservando un dipinto ed anche producendolo non ci si massifica, perché la sensazione che esso susciterà sarà diversa da persona a persona. Davanti ad un quadro non siamo solo spettatori, ma menti attivamente partecipi.
Ci sono vari tipi di comunicazione pittorica, vari tipi di simbolismo, vari obiettivi che questo simbolismo vuole cogliere. La mia pittura attualmente verte in tre direzioni.
La direzione del segno, in cui in un solo soggetto cerco di mettervi tutta l’espressività della pennellata (o del segno); la direzione della critica (“critica” in quanto “descrizione” positiva ed altrettanto negativa, ma anche “critica” in quanto “polemica”, che è anche il motivo per il quale l’arte attualmente esiste), in cui racconto le sensazioni che giornalmente raccolgo dal mio rapporto con le persone che mi circondano o dalla musica che ascolto; è proprio nella direzione della musica che si incanala la mia ricerca in generale.
Musica e pittura vanno di pari passo. I colori ed i suoni sono uguali per intensità, tono, lunghezza e soprattutto per le sensazioni. Fateci caso, sulla cover di un album metal non troveremo mai le tinte di un quadro di Monet, forse un paesaggio di Turner, oppure ascoltando De Andrè può venirmi in mente un dipinto di Guttuso, il punto è che la musica e la pittura suscitano delle sensazioni analoghe tra loro e “si suscitano” anche tra loro.»

Dice che l’arte nasce come rottura. Si manifesta nella pittura la rottura con le ossessioni che assillano il nostro essere e, lentamente, lacerano l’anima. Ed il gesto pittorico si fa rottura, fuga da tutto e liberazione finale. È sofferto. E questo lo rende ancor più coinvolgente, vissuto. È passione. È forte. È denso e comunica, perché l’arte è comunicAzione, azione comune che noi condividiamo e comunichiamo. Vede nelle sue opere la possibilità di un’opera aperta e dona ai suoi dipinti una libertà incondizionata, figlia dei “voli” della creatività, che consente ai suoi quadri di non chiudersi in una “gabbia semantica” costruita ad arte dall’artista, ma è proprio l’artista a renderli liberi, liberi di essere.

È qualcosa di forte che attraversa gli occhi. Al limite delle percezioni c'è qualcosa che fa male, come strabuzzare gli occhi su di un mare frastagliato e lasciarsi affogare dalle onde della tempesta. C'è forza e decisione. Come se un'ombra segnasse il tempo e guidasse il tratto. Fa male. E piace perché fa male. I libri, quelli veri, fanno male, colpiscono e feriscono. La musica, quando non è più semplice musica, si intreccia con la letteratura. Nasce un binomio incontrollabile. Le emozioni di questo binomio sembrano rivivere in pittura. Pittura e disegni che vivono perché presi con violenza dall'aria delle note e delle parole, trasportati su tele di sogni. C'è una follia creativa di matrice barrettiana che si fa disegno e pittura. E tutto sembra prendere forma e forza, il tratto assume consistenza. Il disegno è morboso e prende vita nelle ossessioni di uno sguardo. Consistenza che si fa di carne. E c'è forza perché c'è intensità creativa, visione e follia. Ossessione e liberazione.

Lo space dell'artista:
 
http://www.myspace.com/mariangelaangiefloyd
 
Francesco Aprile