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Omicidi e leggende in «Uru» di Fabio Carbone
- Giuseppe Pascali
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Nell’immaginario popolare è uno gnomo dispettoso in grado di turbare il sonno e ordire dispetti crudeli. Scazzamurieddhu, laurieddhu, sciacuddhi: sono diversi i nomi con cui lo si identifica. O anche, semplicemente, Uru. Ed è questo il titolo del romanzo d’esordio di Fabio Carbone edito per i tipi di Fernandel. Una creatura misteriosa turba il sonno di Paolo, gettandolo nell’angoscia. La sente muoversi lungo il perimetro della stanza, picchiettando il pavimento con le sue unghie ricurve. Finché una notte, svegliandosi con la sensazione di soffocare, nella penombra della camera distingue le sembianze di una grossa bestia accovacciata sul suo petto, intenta a scrutarlo. L’incontro dura pochi istanti, prima che la creatura con un balzo si