02 Maggio 2024

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Faro Palacia    Il 13 giugno scorso, come ogni anno, Legambiente e Touring Club hanno assegnato il prestigioso riconoscimento delle 5 Vele Blu alle località balneari che si distinguono per le spiagge ed i mari più belli d’Italia. Pubblicate sulla speciale Guida Blu con l'eloquente titolo “Il Mare più bello”, sono 14 le località marine e 7 quelle lacustri dove quest’anno sventola il prestigioso riconoscimento. Tra le località marine peninsulari e delle isole maggiori, le 5 vele vanno a Castiglione della Pescaia (Gr), Pollica-Acciaroli-Pioppi (Sa), Posada (Nu), Ostuni (Br), San Vito Lo Capo (Tp), Vernazza (Sp), Otranto (Le), Melendugno (Le), Baunei (Og), Bosa (Or), Maratea (Pz)

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Partendo dalla splendida e pittoresca piazza Salandra, su cui si affacciano antichi palazzi e dimore storiche di varie epoche, dove spiccano lo stile Barocco e la guglia, vi conduciamo, per una breve visita, a Nardò, l’antica Neretum, secondo centro del Salento dopo il capoluogo. Di origini antichissime (rinvenute testimonianze litiche in alcune grotte: Uluzzu  e Cavallo) tanto da parlare di Paleolitico “Uluzziano”, fu centro messapico, ebbe una fiorente attività in epoca romana (il porto

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Annata ottima per le Doc Salentine (Denominazioni d’origine controllata): produzione sana e ricca di zuccheri grazie all’ultimo sole di agosto che ha fatto elevare il mostimetro oltre la media degli anni precedenti. Già nei primi di settembre prima della raccolta, nella zona Doc Salice Salentino, si registravano valori soddisfacenti; dopo il pericolo di possibili temporali si aveva davvero bisogno di buone previsioni. Già come l’anno scorso si ribadisce la

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Sono almeno 600 i chicchi stivati tra le saccocce polpose di una melagrana, un numero di semi elevatissimo per un frutto molto apprezzato. Una generosità, quella del melograno, come quella degli antichi egizi e dei popoli del Caucaso che ne diffusero la coltivazione nel resto del Mediterraneo; gli antichi romani ai tempi della conquista dell’Asia minore ne fecero della città fenicia di Side un centro di riferimento e di lavorazione. Granada capitale andalusa, addirittura, adottò la melagrana

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di Mimmo Ciccarese   L’arte di costruire i “panari” ha il sapore di un rito agreste che inizia dalla scelta del materiale, da una trama di essenze scelte con cura e nel rispetto della natura. Immergersi nell’intimità delle macchie nella ricerca dei giunchi più plastici, quelli che assicurano il miglior risultato, impongono d’effetto anche la conoscenza profonda della sua genesi che ovviamente si può smarrire fra i secoli. Sono pochi, ormai, i canestrai sparsi nel Salento, come sono poche e

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