14 Dicembre 2024

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Volevo fare riso, patate e cozze, e mi sono accorto che il riso non c’era. Il tempo era poco e allora, e allora patate e cozze senza riso. La “primavera invernale” che stiamo vivendo ha reso questa minestra ancora più gradevole. Le patate erano già state pelate e lasciate a bagno in acqua leggermente salata, allora è bastato scaldare un dito di olio con uno spicchio di aglio e lasciare imbiondire una cipolla, e quindi aggiungere le patate tagliate a tocchi e l’acqua delle cozze ben filtrata, una punta di peperoncino e un pizzico di origano. A parte tenendo una pentola di acqua bollente da aggiungere in caso di necessità. A fine cottura delle patate si aggiungono le cozze, si copre e si spegne il fornello. Servire caldo ma non caldissimo

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Anche se la primavera tarda ad arrivare abbiamo il dovere di invocarla anche in cucina, e, tuttavia, non possiamo non tener conto della realtà. Uscendo dalle canoniche regole della campagna verde, ci avviciniamo all’altro elemento che è confidente alla terra tra due mari. Di palamita, pomodorini, olio buono, aglio e peperoncino abbiamo bisogno. E magari di un paio di sponsali. La cepa fresca e quella secca vanno messi insieme all’olio, debitamente sminuzzati. E il tutto su un fornello a

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Scusate l’assenza di venerdi passato, il cuore comanda sempre e quando chiama è difficile sottrarsi. Che quello è così, se non rispondi quando ti chiama smette di chiamarti. Per sempre. Oggi niente ricette ma solo un invito. Per chi può, a rinnovare almeno nei bambini, un po’ di storia. So che coniglietti, uova di cioccolato e colombe ormai invadono l’ovunque ed anche l’altrove, ma proprio di ove nostrane vorrei dire. Il culto dell’uovo nei giorni di Pasqua ha radici remote, legate alla

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Il rosso CoVid ci attanaglia ancora e la possibilità di racconti attuali di ristorazione è ancora impedita, dovrete accontentarvi di un suggerimento per passare il tempo. E si sa, quando si è chiusi i modi per passare piacevolmente il tempo sono due. Uno di questi è cucinare, sull’altro non mi pronuncio. E visto che il tempo c’è, dedicato alla mia amica Barbara che lo sperimentò esattamente dieci anni fa, vi invito a preparare un piatto dall’effetto scenico straordinario. Preparatevi. Riso

baccalà

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Il pesce conservato è stato un alimento di antichissima origine e di utilizzo soprattutto nella cucina delle classi sociali meno agiate e lontane dai luoghi della pesca. Due forme di pesce conservato si son diffuse, almeno per il pesce di maggiori dimensioni: l’essiccazione e la salatura, Sicché lo stesso nasello diventa stoccafisso o baccalà. La sapidità e la maggiore economicità, nelle terre messapiche, hanno segnato il successo del baccalà. E di mille modi per cucinarlo. Il gioco di oggi

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